Dopo mesi di analisi i ricercatori americani hanno confermato che si trattò di un Tornado classificato di categoria EF5, con venti che hanno superato i 320 km/h, la classificazione più alta per un tornado e il primo sul suolo americano in 12 anni, hanno dichiarato oggi i meteorologi statunitensi. Il tornado del 20 giugno a Enderlin ha causato danni ingenti e ucciso tre persone. Nel momento più intenso, il tornado era largo 1,69 km e ha tracciato un percorso per poco più di 19 km.
I TORNADO EF5 NEGLI USA
Da quando l’NWS (National Weather Service) ha iniziato a utilizzare la scala Fujita avanzata nel 2007, ci sono stati 10 tornado classificati come EF5. “Negli ultimi 12 anni, ci sono stati diversi tornado di forte intensità che si sono avvicinati, ma all’epoca non erano noti indicatori di danno a supporto della classificazione EF5“, ha affermato Melinda Beerends, meteorologa responsabile dell’NWS di Grand Forks. “A volte è difficile che i tornado colpiscano qualcosa“.
Il tornado a Enderlin ha distrutto fattorie, rovesciato vagoni ferroviari a pieno carico, abbattuto torri di trasmissione e sradicato alberi. Un vagone cisterna è stato scagliato lontano dagli altri. Due uomini e una donna sono rimasti uccisi in due località vicino a Enderlin, circa 65 chilometri a sud-ovest di Fargo. Migliaia di case sono rimaste senza elettricità durante la tempesta. Una fattoria ha avuto le fondamenta spazzate via, lasciando solo il seminterrato e detriti sparsi. Il VIDEO qui sotto testimonia tutta la forza distruttiva di questo evento estremo.
I tornado si formano in condizioni atmosferiche molto particolari, tipiche delle grandi pianure o aree dove masse d’aria con caratteristiche opposte si scontrano. In genere, servono tre ingredienti principali: aria calda e umida vicino al suolo, aria fredda e secca in quota, e forti variazioni di vento con l’altezza (chiamate wind shear).
Quando questi elementi si incontrano, si possono sviluppare temporali molto intensi chiamati supercelle, che al loro interno presentano una corrente ascensionale rotante: il mesociclone. Con l’intensificarsi della rotazione, il mesociclone si restringe, aumentando la sua velocità di rotazione (per conservazione del momento angolare, come un pattinatore che chiude le braccia). La pressione all’interno della colonna d’aria rotante diminuisce, facendo condensare il vapore acqueo e dando origine a un imbuto visibile che scende verso il suolo: il funnel cloud.
Quando l’imbuto tocca effettivamente il suolo, si ha la formazione del tornado vero e proprio. A questo punto, i venti possono superare i 300 km/h, generando effetti distruttivi.

La forza e la pericolosità di un tornado si misurano attraverso una scala chiamata Scala Fujita Avanzata, indicata con la sigla EF (da Enhanced Fujita). Questa classificazione si basa sui danni osservati dopo il passaggio del tornado, dai quali si può stimare la velocità approssimativa dei venti.
La scala va da EF0 a EF5. Un tornado EF0 è il meno potente, con venti che soffiano tra 105 e 137 km/h: può scoperchiare tetti leggeri o sradicare qualche ramo, ma di solito provoca danni limitati. Salendo di intensità, troviamo l’EF1, con venti tra 138 e 177 km/h, capaci di danneggiare seriamente tetti, roulotte e far cadere alberi.
Un tornado EF2, con venti tra 178 e 217 km/h, può scoperchiare case, rovesciare auto e abbattere intere file di alberi. L’EF3, con raffiche tra 218 e 266 km/h, è già devastante: può distruggere edifici ben costruiti e sollevare automobili da terra. I tornado EF4 e EF5 rappresentano gli eventi più estremi. Un EF4, con venti tra 267 e 322 km/h, può spazzare via case e scagliare oggetti pesanti a grande distanza. Infine, un EF5, il massimo della scala, presenta venti oltre i 322 km/h: in questi casi, interi quartieri possono essere rasi al suolo, e persino strutture in cemento armato possono cedere.