Già in quest'ultimo scorcio di Settembre, in realtà, alcune località alpine hanno assistito ad un fenomeno insolito per il calendario.
La neve è infatti scesa in modo inatteso, raggiungendo i 1600–1700 metri in alcune aree dell’arco alpino, addirittura fino a 1500 metri in Piemonte (dove non cadeva così in basso dal lontano 1993 quando caddero 4 cm a Ceresole Reale nel torinese e fino a 30 cm alla Diga del Serrù). Sopra i 2000-2200 metri, inoltre, gli accumuli sono stati significativi, con punte di 30–40 centimetri nelle zone più esposte in particolare tra la Valle d'Aosta e l'alto Piemonte.
TORNA LA NEVE A QUOTE BASSE PER IL PERIODO
Quest'anno, dunque, la dama bianca non si è fatta attendere troppo. Ora, però, la neve vuole stupire ancora di più e si farà vedere a quote basse per il periodo.
Cambierà tuttavia la location: invece che sulle Alpi, farà la sua comparsa sull'Appennino centro-meridionale.
QUANDO E DOVE NEVICHERA'
Ebbene sì, con le irruzioni fredde dalla Russia, le aree più colpite sono proprio quelle del Centro-Sud, in particolare il versante adriatico. Sarà l'Appennino Abruzzese a poter godere maggiormente di questo precoce evento a stampo invernale.
Da Mercoledì 1 Ottobre piogge e rovesci cominceranno a colpire in modo persistente i rilievi marchigiani meridionali, l'Abruzzo, il Molise e la Basilicata in particolare le aree del relativo entroterra. A causa delle precipitazioni intense e dell'enorme quantità di aria fredda presente, la neve, in queste zone, potrebbe cadere fino a quote decisamente basse per il periodo, anche sotto i 1500-1700 metri, con accumuli interessanti oltre i 1800-1900 metri.
Non si escludono fiocchi fino a 1300-1400 metri in caso di fenomeni temporaleschi (temporali di neve).
La situazione dovrebbe migliorare nella giornata di Sabato 4 Ottobre al Sud, mentre sulle Alpi, l'arrivo di un fronte freddo potrebbe causare nevicate sulle aree confinali.