L’INFLUENZA DELLA NIÑA A LIVELLO GLOBALE
La Niña rappresenta la fase fredda del fenomeno climatico conosciuto come ENSO (El Niño – Southern Oscillation), un complesso sistema di correnti oceaniche in grado di influenzare le dinamiche atmosferiche in molte aree del Pianeta. Durante questa fase, le acque del Pacifico equatoriale centro-orientale si raffreddano rispetto alla norma. Questo raffreddamento altera la circolazione atmosferica tropicale, spostando i grandi sistemi di alta e bassa pressione e influenzando di conseguenza il clima a scala globale. Ne derivano, ad esempio, precipitazioni più intense nel Sud-Est asiatico e in Australia, mentre in altre aree, come il Sud America occidentale o parte degli Stati Uniti, prevalgono condizioni più secche e fresche. La mappa qui sotto mostra bene il raffreddamento delle acque dell'Oceano Pacifico atteso nei prossimi mesi.
Per quanto riguarda l’Europa, e in particolare l’Italia, La Niña tende spesso a favorire un assetto atmosferico più dinamico, con un getto polare più attivo e frequenti scambi di masse d’aria tra nord e sud. In passato, la presenza di La Niña è stata talvolta associata a inverni più freddi e instabili, con maggiori probabilità di irruzioni artiche e fasi perturbate sul Mediterraneo. Tuttavia, ogni episodio è diverso e gli effetti sul nostro continente dipendono anche da altri fattori climatici, come le configurazioni sinottiche a livello emisferico e le condizioni del Vortice Polare.
Per concludere un evento come La Niña tende ad aumentare l’instabilità climatica, rendendo più probabili eventi estremi come ondate di freddo, nevicate intense e sbalzi di temperatura. Non garantisce un Inverno gelido ovunque, ma favorisce fasi più dinamiche e contrastate.
Questi eventi non contraddicono il riscaldamento globale, ma
ne sono una conseguenza indiretta, legata alla maggiore energia presente
nel sistema climatico. In altre parole, viviamo in un mondo più caldo, ma anche
più estremo e caotico dal punto di vista meteorologico.