L’anticiclone africano continua a dominare il panorama meteorologico dell’Europa meridionale, irradiando sole persistente e temperature elevate su gran parte del territorio italiano. Tuttavia, sotto questa apparente tranquillità atmosferica, si cela una minaccia di instabilità che nelle prossime ore potrebbe manifestarsi con fenomeni intensi e localizzati
Tra il Sud Italia e il Nordafrica, infatti, si è inserita una circolazione depressionaria in quota, una sorta di “lago freddo” che interessa anche le coste di Tunisia, Libia e parte dell’Egitto settentrionale. Questo movimento d’aria più fresca in quota rappresenta un disturbo sufficiente a innescare contrasti termici, in particolare nelle ore centrali del giorno e nel pomeriggio, quando l’energia accumulata al suolo si trasforma in fenomeni temporaleschi improvvisi.
LE REGIONI A RISCHIO TEMPORALI
I territori più vulnerabili a questo genere di instabilità sono quelli lungo la dorsale appenninica centrale e parte di quella meridionale, dove si prevede lo sviluppo di temporali a evoluzione diurna, noti anche come temporali termoconvettivi. Le aree più a rischio di eventi temporaleschi saranno il Piemonte, i rilievi di Umbria, Abruzzo, Molise, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia, ma non si escludono rovesci anche sulla fascia alpina , in particolare tra la Valle d'Aosta, la Lombardia e il Trentino alto Adige. Non si escludono grandinata e colpi di vento.
Questi fenomeni atmosferici non seguono schemi regolari, ma sono il risultato diretto dell’interazione tra l’aria molto calda al suolo e l’aria più fresca in quota. In ambito didattico, si parla di convezione atmosferica, ovvero un processo in cui l’aria calda e umida, più leggera, tende a salire fino a incontrare strati più freddi, condensandosi e generando nubi a sviluppo verticale come i cumulonembi. Quando l’energia disponibile è sufficiente, queste nubi danno origine a temporali intensi ma brevi, capaci di scaricare piogge torrenziali, grandine e provocare raffiche di vento improvvise.
In ambito montano, dove le differenze di temperatura tra valli e cime sono più marcate, questi temporali estivi possono svilupparsi in modo repentino. Una semplice escursione in Appennino o sulle Alpi potrebbe trovarsi bruscamente interrotta da un violento temporale: il cielo si oscura, il vento cambia direzione e in pochi minuti può abbattersi una pioggia intensa accompagnata da tuoni e fulmini. La presenza di elevata umidità relativa e l’irraggiamento solare diretto durante le ore centrali del giorno rappresentano gli ingredienti principali per questi eventi improvvisi.
Dove non arriveranno i temporali, il meteo italiano continuerà a essere dominato dalla canicola africana. Le temperature, già molto elevate, sono destinate a rimanere ben sopra la media con punte che sfioreranno o superano i 37/38°C nelle aree più interne del Centro e su gran parte della valle Padana. Il tutto sarà accompagnato da livelli alti di disagio bioclimatico che cresce soprattutto nei centri urbani e lungo le aree costiere, dove l’umidità rende la percezione del caldo ancora più insopportabile.
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