Lorenzo Tedici, meteorologo de iLMeteo.it, conferma infatti che, con la nebbia presente in Val Padana da una settimana, lo smog è aumentato fino a livelli molto alti. Pensate, il limite delle polveri sottili PM10 è 40 microgrammi (µm) per metro cubo, siamo anche oltre i 100 µm, soprattutto in Lombardia e Veneto.
Questa situazione di smog continuerà almeno per altri 4-5 giorni, localmente anche nelle grandi città del Centro-Sud.
Nonostante queste pessime notizie, sussiste una piccola consolazione: le nebbie sono diminuite di quasi il 40% dagli anni Sessanta-Ottanta ad oggi. In alcune città sono quasi scomparse, principalmente per tre motivi:
- il clima è diventato più caldo (Global Warming) e ciò rallenta la condensazione del vapore nelle minuscole goccioline della nebbia; l’anticiclone invernale russo-siberiano spesso viene sostituito dall’anticiclone africano più mite a tutte le quote;
- le città si sono espanse, il suolo è diventato più impermeabile e il contributo dell’isola di calore urbana è cresciuto in modo significativo;
- l’aria è meno inquinata, contiene meno nuclei di condensazione su cui il vapore acqueo può aggregarsi per formare la nebbia.
Non avremo un rimescolamento dell’aria completo, ma probabilmente i livelli di smog caleranno leggermente da quella data in poi: una speranza, un regalo di Natale in anticipo, che libererebbe le pianure inquinate dalla cappa di smoke e fog.