
VORTICE POLARE: COME SI FORMA E COME SI COMPORTA
Con l'arrivo dell'Autunno, le regioni artiche e polari iniziano a ricevere meno luce dal Sole; con meno energia solare, le temperature iniziano a scendere e il Polo Nord inizia a raffreddarsi. Il cambio di circolazione sul mar Glaciale Artico comincia ad avvertirsi in particolare sul nord dell'Eurasia con l'arrivo dei primi freddi stagionali sulle lande settentrionali siberiane e delle prime nevicate.
Questo raffreddamento determina anche una diminuzione della pressione atmosferica, sia al suolo, sia in quota, fino alla stratosfera (strato dell'atmosfera compreso tra 8 e 50 km d'altezza). La diminuzione della pressione atmosferica in sede artica provoca una grande differenza di pressione fra la fascia polare e quella sub-tropicale, enfatizzando lo sviluppo di una ampia circolazione depressionaria attorno il Polo Nord, che dagli strati più bassi della troposfera si estende fino alla stratosfera.
Questa vasta depressione, a carattere freddo, altro non è che il Vortice Polare.
Il comportamento del vortice polare non è sempre uguale ed è a sua volta influenzato dalle dinamiche atmosferiche presenti alle medie latitudini. Per esempio, se è forte e compatto il freddo rimane confinato al Polo Nord, ragion per cui sull'Italia c’è da aspettarsi tempo stabile con alte pressioni e aria più mite. Al contrario, se il Vortice va in crisi gli effetti possono essere più o meno intensi. Talvolta può letteralmente dividersi in due o più parti muovendosi con il suo carico di aria molto fredda ed instabile verso Sud. Quando si spacca/indebolisce la probabilità che ondate di gelo raggiungano anche la nostra Penisola crescono notevolmente.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, nelle prossime settimane il vortice potrebbe essere influenzato da blocchi di alta pressione tra Groenlandia e Canada (quindi masse d'aria più "calde" della norma") e dalle ondulazioni del jet stream (la corrente a getto), configurazioni definite dagli studiosi come forzanti d’onda verso l’alto.
Detto in parole semplici il vortice si presenterà molto probabilmente debole e disturbato per tutta la prima parte dell'Inverno (Dicembre). Questo indebolimento, e successiva scissione, potrebbe favorire la discesa di aria fredda e instabile verso latitudini più basse, aumentando la probabilità di ondate di maltempo sul Mediterraneo e sull’Italia.
In pratica, il vortice polare “spezzato” fungerà da veicolo per impulsi freddi diretti verso l’Europa centrale e meridionale, generando fasi di maltempo alternate a brevi pause più asciutte. La seconda parte di Dicembre, quindi, potrebbe risultare dinamica e caratterizzata da continui contrasti termici, con neve a quote variabili al Nord e precipitazioni diffuse anche al Centro-Sud.