Filippo Turetta, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, è stato vittima di un’aggressione all’interno del carcere di Montorio, a Verona. La notizia, riportata anche da SkyTG24, racconta che l’episodio si sarebbe verificato ad Agosto, nella quarta sezione dell’istituto penitenziario, dove il giovane era stato spostato dopo un periodo passato nella sezione di protezione.
COSA E' ACCADUTOSecondo le ricostruzioni, un detenuto di 55 anni, già condannato in via definitiva per omicidio e tentato omicidio, avrebbe colpito Turetta con un pugno. Nei giorni precedenti, l’uomo avrebbe manifestato il proprio malcontento per la presenza di Turetta nella stessa sezione. Dopo l’aggressione, le autorità carcerarie lo hanno posto in isolamento per due settimane. Terminata la prima settimana, l’uomo è stato trasferito in una cella singola che, però, risultava danneggiata dal precedente occupante. Per protesta, il 55enne avrebbe quindi chiesto un nuovo trasferimento e iniziato uno sciopero di fame e sete, rifiutando anche le cure mediche e i farmaci prescritti
LA REAZIONE DI GINO CECCHETTIN
Commentando l’accaduto durante un incontro al festival Pordenonelegge, Gino Cecchettin, padre di Giulia, ha invitato a riflettere sull’inutilità della violenza:
“Non trovo sollievo nel sapere che Turetta sia stato aggredito. È un segnale che dobbiamo continuare a lavorare per superare certe logiche. Anche questi atti sono da condannare: non portano giustizia, ma alimentano rabbia e rancore”.
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