Dopo una parentesi di qualche giorno in cui il grande caldo aveva concesso una tregua, l’anticiclone africano ha ripreso vigore e sta nuovamente imponendo la propria influenza su gran parte del bacino del Mediterraneo. Questo tipo di figura meteorologica è caratterizzata da una vasta area di alta pressione che si forma in prossimità del Nord Africa e si estende verso l’Europa meridionale, bloccando l’arrivo delle perturbazioni atlantiche. Di conseguenza, il cielo si presenta sereno o poco nuvoloso e le temperature tendono a salire sensibilmente dando così il via ad una nuova ondata di caldo africano. Le prossime giornate saranno quindi dominate da tempo stabile e soleggiato, con condizioni ideali per chi si trova in vacanza ma decisamente meno piacevoli per chi resterà a lavorare nelle città.
TEMPERATURE ELEVATE E AFA PERSISTENTE
Gli effetti di questa nuova ondata di caldo si faranno sentire da Nord a Sud, con valori termici nettamente sopra la media stagionale. In regioni come Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio e Campania, si potranno raggiungere punte di 38-40°C con valori anche di 10/12°C superiori alla media del periodo.
L’elemento più insidioso sarà però l’afa, causata dall’aumento del tasso di umidità, che renderà la percezione del caldo ancora più opprimente.
Dal punto di vista fisico, l’umidità riduce l’efficacia del raffreddamento naturale del corpo umano tramite la sudorazione, perché l’evaporazione è più lenta. Questo comporta non solo un maggiore disagio durante il giorno, ma anche notti tropicali, con minime difficilmente inferiori ai 23-25°C.
Tali condizioni possono mettere a rischio la salute delle persone più fragili, come anziani, bambini e chi soffre di patologie cardiovascolari o respiratorie.
La struttura dell’anticiclone africano favorisce una stabilità quasi totale, ma nelle ore più calde l’aria bollente e umida presente nei bassi strati può innescare la formazione dei cosiddetti temporali di calore. Questi si sviluppano soprattutto in aree montuose, dove il riscaldamento del suolo e il sollevamento dell’aria sono più marcati: Alpi, Prealpi e tratti dell’Appennino centro-settentrionale saranno le zone più esposte. Solo occasionalmente queste celle temporalesche potranno spingersi verso le pianure, ma il rischio appare molto basso.
Nei prossimi giorni sarà quindi fondamentale adottare strategie di prevenzione: bere frequentemente acqua, evitare sforzi fisici nelle ore centrali, prediligere pasti leggeri e, se possibile, sostare in ambienti climatizzati. Queste semplici misure possono fare la differenza per affrontare in sicurezza quella che potrebbe rivelarsi come la settimana più calde di questa estate.
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