LA TEMPESTA DEXTER
Si tratta a tutti gli effetti di una tempesta tropicale in grado di evolvere in Uragano di categoria 1. Questi eventi si distinguono dalle classiche perturbazioni per alcune caratteristiche: sono caratterizzati da un "occhio del ciclone" al centro, una zona priva di nubi attorno alla quale ruotano bande di nuvolosità convettiva, con temporali e forti venti a circolazione ciclonica, dunque nel nostro emisfero in senso antiorario.
Caratteristica fondamentale è la presenza di un "cuore caldo" centrale (warm core in termine tecnico), ben presente soprattutto nei bassi strati, con temperature di oltre i +2°C +3°C (se non pure più) rispetto all'ambiente circostante; diversamente dalle normali basse pressioni delle nostre latitudini che presentano invece "cuore freddo". La mappa qui sotto mostra la traiettoria della tempesta: nel corso del prossimo weekend investirà le coste occidentali dell'Europa (Penisola Iberica e Isole Britanniche) come ciclone "extratropicale"; infatti le temperature più fredde delle acque le faranno perdere parte della sua energia.
Un aspetto interessante della configurazione attesa per i prossimi giorni è il collegamento atmosferico tra la tempesta tropicale Dexter, attualmente in transito sull’Atlantico settentrionale, e l’area mediterranea. Pur non costituendo una minaccia diretta per l’Europa continentale, la posizione del ciclone contribuirà ad attivare una significativa avvezione di aria molto calda dal Nord Africa verso l’Europa sud-occidentale, in particolare su Francia e Italia. Questo sarà reso possibile dal movimento antiorario delle correnti attorno al minimo depressionario che, proprio come un immenso ingranaggio atmosferico, fungerà da elemento propulsore per la risalita di masse d’aria subtropicali. Secondo gli ultimi aggiornamenti, l’ondata di calore ci terrà compagnia per tutta la settimana di Ferragosto.
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CAMBIAMENTO CLIMATICO
Secondo un recente studio le temperature sempre più elevate di mari e oceani (dovute al cambiamento climatico provocato dalle attività dell'uomo) stanno favorendo un aumento delle precipitazioni e degli eventi meteo estremi. Infatti, valori termici sempre più elevati si traducono in una maggiore evaporazione dai mari e dunque in una concentrazione sempre più elevata di umidità nei bassi strati dell'atmosfera, la vera energia potenziale di cui si nutrono uragani e cicloni.