
I TEMPORALI TERMOCONVETTIVI
Questi eventi si innescano anche senza la presenza di un fronte perturbato classico. Stiamo parlando dei così detti temporali termoconvettivi: essi anzi si generano spesso in regime anticiclonico disturbato magari da un flusso di correnti instabili in quota in grado di destabilizzare l'atmosfera nel giro di poche ore. L’elemento necessario ma non sufficiente è l’elevato gradiente termico, ovvero un’accentuata differenza di temperatura tra il suolo e le quote più elevate.
Spesso questi temporali vengano denominati anche “di calore”. Nelle giornate calde e soleggiate, i raggi del sole scaldano il terreno già dalle prime ore della giornata. L'aria immediatamente sopra il suolo diventa sempre più calda e, con l'aumento della temperatura, diminuisce la sua densità. A questo punto entra in gioco la spinta di Archimede, ed ecco che queste “bolle” di aria calda cominciano a salire verso l'alto come un palloncino, creando un moto convettivo sotto forma di correnti ascensionali che possono essere anche piuttosto intense.
Man mano che l'aria calda sale incontra l'aria fredda in quota e la sua temperatura si abbassa. Questo fa condensare il vapore acqueo contenuto nell'aria stessa. Quando c'è tanta umidità al suolo, questa umidità si trasforma in innumerevoli goccioline di acqua liquida che vanno ad addensarsi per formare grandi nubi chiamate cumuli. Ecco che si formano le classiche nubi torreggianti in grado di provocare temporali localmente anche molto intensi.
LE ZONE MAGGIORMENTE A RISCHIO TEMPORALI
A questo punto qualcuno potrebbe chiedere quali siano le zone più esposte a tale fenomenologia, se quelle marittime o quelle di montagna. Ebbene, le zone maggiormente favorite da tali eventi sono quelle di montagna. Nel corso delle giornate di Martedì 12 e Mercoledì 14 Agosto ci aspettiamo infatti temporali in particolare sulle zone alpine, prealpine e sulla fascia appenninica.
