«Non era al sicuro tra le mura di casa, né protetta dalle braccia di un genitore. Era sola, in mezzo al deserto», denuncia la Ong in un post, sottolineando la drammaticità della situazione. Secondo Mediterranea, la bambina non ha commesso alcun crimine: «La sua unica colpa è quella di essere nata con la pelle nera, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato. In quella terra di nessuno che l'Europa finanzia per mantenere invisibile».
Il deserto del Sahara, spesso considerato un cimitero a cielo aperto, è attraversato ogni anno da migliaia di migranti in fuga da guerre, persecuzioni e povertà estrema. Il tragitto verso la Libia e, successivamente, verso il Mediterraneo è segnato da violenze, sfruttamento e condizioni climatiche estreme che rendono il viaggio una lotta quotidiana per la sopravvivenza.
L'immagine della bambina sola nel deserto ha suscitato indignazione e rabbia sui social, riaccendendo il dibattito sulla gestione dei flussi migratori e sul ruolo dell'Europa nelle politiche di controllo delle frontiere. Il VIDEO CORRIERE in alto.
