In queste ore, si contano già 13 contagiati in diversi luoghi del Lodigiano: stiamo parlando della febbre del Nilo, o per i più esperti, "West Nile Desease", un'infezione che viene trasmessa dalle zanzare nelle cui ghiandole si trova un virus.
Nella fattispecie, nove pazienti attualmente sono in ospedale a Lodi, dei quali, una donna sarà dimessa nelle prossime ore.
Le persone ricoverate presentano sintomi diversi tra loro, tanto che vengono ospitate in reparti differenti, tra i quali anche quello di neurologia e medicina. "Si tratta di pazienti dall'età compresa tra i 49 e i 79 anni", specifica la dottoressa Maria Chiara Cerri, del reparto infettivi.
Il primario di Malattie infettive Angelo Regazzetti spiega: "Non c'è un farmaco per questa malattia. La terapia è sintomatica. Per questo risulta molto importante prevenirla con la disinfestazione dalle zanzare comuni autoctone del genere 'culex pipiens' e la protezione individuale".
Il Comune di Lodi fa sapere di aver disposto
interventi straordinari di disinfestazione e di bonifica ambientale nelle due
aree in cui risiedono i due malati e raccomanda di ricordarsi di
svuotare i sottovasi e gli annaffiatoi, dove l'acqua piovana potrebbe
accumularsi, eseguire frequenti sfalci dell'erba nei giardini, ridurre,
nei limiti del possibile, gli innaffiamenti, mantenere in efficienza le
grondaie e i tombini nei cortili, che periodicamente devono essere trattati con
prodotti antilarvali, e infine eseguire cicli di trattamenti adulticidi.
Insomma, da
un’infezione ad un’altra, che parte sempre dallo stesso posto. Solo coincidenze?