
Simone Cristicchi ha fermato il suo tour estivo. Non per capriccio o esigenze artistiche, ma per un motivo
profondamente umano:
una paralisi di Bell, una condizione improvvisa e debilitante che colpisce il nervo facciale e paralizza un lato del viso. Una diagnosi che spaventa chiunque, ancor di
più chi come lui vive della propria espressività, del contatto diretto con il pubblico, della parola detta e cantata.Come riportato su
Repubblica, la notizia è arrivata con delicatezza, tramite una
storia su Instagram in cui l’artista ha spiegato il perché dell’annullamento del
concerto previsto per il 12 luglio al Forte di Bard, in Valle d’Aosta.
"Mi è stata diagnosticata la paralisi di Bell", ha detto con la voce pacata di chi sa che
la
verità, anche quando fragile, è sempre la scelta più forte.E così, uno degli artisti più sensibili e colti della scena italiana (autore di canzoni che parlano di
disagio mentale, solitudine, emarginazione), oggi si ritrova lui stesso a fare i conti con
una fragilità fisica che richiede tempo, cura e pazienza.Ma Cristicchi, come ha spesso
dimostrato, non è tipo da nascondersi. Non ha scelto il silenzio, non ha lasciato parlare solo i comunicati stampa. Ha voluto spiegare, condividere,
metterci la faccia. Anche ora che
quella faccia è parzialmente bloccata.
La paralisi di Bell, per fortuna, è nella maggior parte dei casi temporanea. Ma non per questo è facile da affrontare. Per un artista, dover rinunciare a salire sul palco,
annullare una data, deludere chi ti aspetta con entusiasmo, può essere un colpo difficile da digerire. Tuttavia, la
sincerità di Cristicchi trasforma questo momento in
un’opportunità di riflessione pubblica: sull’ascolto del proprio corpo, sul rispetto dei tempi di guarigione, sulla
dignità del fermarsi quando serve. ...
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