L’attentato fu compiuto con 500 chili di tritolo, nascosti in un tunnel sotto l’autostrada e azionati a distanza da Giovanni Brusca. La deflagrazione uccise il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e tre agenti della scorta: Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani. Solo l’autista Giuseppe Costanza sopravvisse miracolosamente.
Chiamato dai mafiosi “l’attentatuni”, l’attacco segnò la brutale fine di una figura simbolo della lotta a Cosa Nostra. Il lavoro di Falcone e il suo coraggio hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia del Paese.
A 33 anni di distanza, il ricordo di quella strage continua a essere un faro di legalità, un invito a non dimenticare e a proseguire nella difesa dei valori di giustizia e verità. Il VIDEO CORRIERE in alto.
