Nel corso di Giovedì 23 Ottobre ci aspettiamo l'irruzione di un fronte freddo in discesa dal nord Europa che darà il via ad una fase di diffuso e intenso maltempo. Come spesso capita con questo genere di configurazioni sinottiche, l'aria fredda e instabile in ingresso favorirà la formazione di un vortice che richiamerà a sé venti intensi dai quadranti meridionali.
TEMPESTA AUTUNNALE: LE REGIONI COLPITE
Le raffiche potranno raggiungere addirittura i 90-100 km/h (localmente fino a 140 km/h in mare aperto) e le onde risultare alte fino a 4 metri, in particolare lungo le coste dei settori del Levante ligure e dell'alta Toscana. Su queste aree ci sarà il rischio, più che concreto, di mareggiate. Proprio a causa delle pericolose convergenze dei venti (Libeccio/Tramontana) saranno possibili eventi meteo estremi, come per esempio i temporali autorigeneranti. Si tratta di fenomeni particolarmente pericolosi in quanto possono persistere sulle stesse zone per molte ore, scaricando al suolo enormi quantità di pioggia. Fenomeni del genere possono innescare le tanto temute alluvioni "lampo".
Correnti molto intense dai quadranti meridionali anche sul Mar Tirreno e Mar Adriatico con punte fino a 60-70 km/h.
Questa configurazione meteorologica crea le condizioni ideali per lo sviluppo del classico vento di foehn (o favonio),con raffiche di tempesta sui settori alpini e pedemontani del Piemonte dove sono attesi picchi di 120-150 km/h su alte valli interne dal Cuneese al Verbano (localmente anche superiori sui crinali) e fino a 70-100 km/h su sbocchi vallivi e sulla pianura torinese.
COS'E' IL FOEHN
Il föhn (in lingua tedesca), o Favonio, è un fenomeno che si verifica nel versante sottovento di una catena montuosa e che causa una rapida e marcata variazione dei parametri meteorologici. Quando una perturbazione si dirige verso una barriera orografica (le montagne, per intenderci) la massa d'aria sale e di conseguenza si raffredda formando nubi che daranno vita a intense precipitazioni.
L'aria salendo di quota si raffredda di circa 6°C ogni km. Ad esempio, se la montagna è alta 1000 metri e la temperatura a fondovalle è 15°C, in cima si riscontreranno 5°C. La perturbazione, tuttavia, resterà come bloccata dall'ostacolo rappresentato dalle montagne e non riuscirà a scavalcarle: di conseguenza, nel versante sottovento, complice la differenza di pressione e densità dell'aria, si verifica un processo opposto, caratterizzato da moti discendenti. L'aria si comprime, scaldandosi e seccandosi. La variazione di temperatura con la quota per l'aria secca è di 10°C (in più) ogni km. Le raffiche, a tratti tempestose, possono raggiungere i 150 km/h a causa appunto delle grande differenza di pressione tra i 2 versanti della catena montuosa.
Ecco servito il vento (caldo) di caduta dalle Alpi o Favonio.