Meteo: Uragani sempre più forti, come si formano e le zone a Rischio

Meteo: Uragani sempre più forti, come si formano e le zone a Rischio

Uragani sempre più forti: come si formano e le zone maggiormente a rischio
Tra gli effetti del clima che cambia troviamo anche un aumento degli eventi meteo estremi: in particolare, gli uragani diventeranno sempre più forti e servirà addirittura una categoria in più per classificarli.
Questi fenomeni, che un tempo interessavano praticamente solo gli oceani, ora sempre più spesso si formano anche sul Mediterraneo (Mediterranean Hurricane) con effetti potenziali anche per l'Italia.

Attualmente gli Uragani vengono classificati su una scala (Saffir-Simpson) da 1 (più debole) a 5 (distruttivo): le tempeste con venti pari o superiori a 252 km/h sono di categoria 5. Gli scienziati sostengono che questo raggruppamento aperto non mette sufficientemente in guardia la popolazione sui pericoli derivanti da tempeste con venti che superano i 320 km/h.
L'idea per il futuro è quella di estendere la scala fino alla categoria 6, in modo da comprendere le tempeste più distruttive e potenzialmente più letali.
E non stiamo parlando di un futuro chissà quanto lontano, anzi: dal 2013 già 5 tempeste, tutte nel Pacifico, hanno fatto registrare venti di 308 km/h o superiori che le avrebbero fatte rientrare nella nuova categoria.

COME SI FORMANO GLI URAGANI E LE ZONE MAGGIORMENTE A RISCHIO
Un uragano nasce da un insieme di condizioni atmosferiche e oceaniche specifiche che si verificano soprattutto nelle zone tropicali. Il processo inizia sopra le acque calde dell’oceano, dove la temperatura superficiale supera generalmente i 26°C. Questo calore fornisce l’energia necessaria per far evaporare grandi quantità d’acqua. L’aria calda e umida sale verso l’alto, creando un’area di bassa pressione. Man mano che l’aria sale, si raffredda e il vapore acqueo condensa formando nuvole e liberando ulteriore calore (detto calore latente). Questo calore alimenta il sistema, facendo salire altra aria e intensificando il movimento ascensionale.

Nel frattempo, a causa della rotazione terrestre (effetto Coriolis), l’aria inizia a ruotare attorno al centro di bassa pressione, formando una spirale. Se il sistema continua a crescere e le condizioni restano stabili (mare caldo, poca variazione dei venti in quota e sufficiente umidità), la tempesta si organizza sempre di più fino a diventare un uragano. Un uragano maturo è un sistema estremamente potente, con venti che possono superare i 200 km/h e una struttura ben definita: al centro c’è l’occhio, una zona relativamente calma, circondata da un muro di nubi dove si registrano i venti più forti e le piogge più intense

Le zone maggiormente colpite dagli uragani si trovano nelle regioni tropicali e subtropicali, soprattutto vicino agli oceani. In particolare il Mar dei Caraibi e il Golfo del Messico: qui colpiscono spesso Paesi come Cuba, Haiti, Repubblica Dominicana, Messico e gli Stati Uniti (soprattutto la Florida, il Texas e la Louisiana). La costa orientale degli Stati Uniti: fino agli stati più a nord, come le Carolinas e occasionalmente New York. L'America Centrale: Paesi come Honduras, Nicaragua e Belize sono frequentemente esposti. Sud-est asiatico: anche se lì si chiamano tifoni, colpiscono zone come le Filippine, Cina meridionale, Giappone e Vietnam. Oceano Indiano: qui si chiamano cicloni e colpiscono regioni come India, Bangladesh, Madagascar e Mozambico.

Queste aree sono particolarmente vulnerabili a causa delle temperature elevate dell’oceano e della posizione geografica favorevole alla formazione di questi fenomeni.

IL MAR MEDITERRAENO
Non solo zone tropicali, con il riscaldamento globale pure il mar Mediterraneo sta diventando la sede di eventi meteo analoghi agli Uragani. L'innalzamento della temperature del mare è la ragione di sempre più frequenti e devastanti fenomeni per i quali è stato coniato il termine di Medicane (mediterranean hurricane, Uragano del Mediterraneo).
Questo tipo di fenomeno si genera in seguito allo scontro tra masse di aria fredda e di aria calda sul mare in una zona di bassa pressione. Le enormi nubi che si formano iniziano poi a muoversi in senso antiorario attorno al minimo depressionario, sviluppando temporali, piogge a carattere torrenziali e venti forti.

Il Medicane, Uragano del Mediterraneo, visto dallo spazio
Così il maltempo trasporta tutta l'umidità che sale dalla superficie mediterranea, scaricandola con violenza sulla terraferma. Negli ultimi anni stiamo registrando una sempre maggior frequenza di questi eventi; tra i fenomeni più gravi e drammatici il Medicane che investì la Sicilia orientale nell'Ottobre 2021, con danni ingenti, fiumi di acqua e fango che hanno devastato intere aree provocando 3 vittime a Scordia e Gravina di Catania.

Per approfondire il significato di termini meteorologici consulta il nostro GLOSSARIO.

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