Nel corso di Sabato 26 Luglio sono previste piogge e forti temporali su alcune delle nostre regioni poi, dopo una breve pausa, arriverà una vera e propria burrasca sull’Italia, con venti forti e precipitazioni abbondanti.
Mattia Gussoni, meteorologo de iLMeteo.it, conferma che vivremo un finale di Luglio nel segno dell'estrema dinamicità a causa di un'anomalia nel campo della pressione, una sorta di ferita atmosferica che dal Nord Europa si estende fin sul bacino del Mediterraneo.
Possiamo immaginarla come una specie di canale d'aria al cui interno fluiscono perturbazioni e fronti temporaleschi pronti ad innescare ondate di maltempo.
Ed infatti nel corso di Sabato 26 Luglio ci aspettiamo una prima sfuriata temporalesca con la possibilità pure di locali grandinate in particolare su Alpi e Prealpi e sulle vicine pianure del Nord Est; acquazzoni, seppur più localizzati, interesseranno anche Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Marche e Abruzzo. Domenica 27 Luglio le condizioni meteo sono previste in deciso miglioramento: avremo infatti maggiori spazi soleggiati da Nord a Sud, con le ultime piogge solamente sull’arco alpino. Da segnalare, tuttavia, un deciso rinforzo dei venti dai quadranti settentrionali con raffiche burrascose di Maestrale ad oltre 60 km/h in particolare sulla Sardegna e su tutto il medio e basso Tirreno.
La pausa dal maltempo sarà alquanto effimera: già da Lunedì 28 Luglio, infatti, arriverà una vera e propria burrasca proprio nel cuore dell’Estate italiana. A causa della rapidità con cui avverrà l'irruzione e della tanta energia in gioco, nonché dei forti contrasti tra masse d'aria completamente diverse, si verranno a creare le condizioni ideali per lo sviluppo di celle temporalesche in grado provocare forti colpi di vento e locali nubifragi.
Non solo piogge, la burrasca farà crollare le temperature su buona parte dell'Italia, con i valori che si porteranno addirittura fin sotto la media del periodo su buona parte delle regioni.
Il riscaldamento globale non si traduce soltanto in un aumento graduale delle temperature, ma soprattutto in una maggiore frequenza e intensità di eventi estremi. È ormai chiaro che dovremo abituarci a una nuova realtà climatica, dove l’adattamento e la prevenzione non saranno più opzioni, ma necessità.