Come abbiamo già avuto modo di vedere anche in passato, l'intero sistema su cui si muovono le aree di bassa e alta pressione è interconnesso. Ogni minima variazione su un dato settore ha delle ripercussioni più o meno grandi su di un altro. Ed è proprio quello che sta succedendo nelle sconfinate distese russe dove nella parte ad ovest dei monti Urali (quindi la Russia europea) troviamo un vortice ciclonico in discesa direttamente dal Polo Nord responsabile, nell'ultimo periodo, di copiose nevicate fino alle porte di Mosca. Di risposta, visto il movimento antiorario del vortice, si è assistito alla risalita di una massa di aria molto calda direttamente dal cuore dell'Asia (Deserto del Gobi): per questo motivo in Siberia si stanno battendo primati su primati di temperatura, con valori prossimi ai 30°C a Krasnojarks (la terza città più grande della Siberia), Omsk e Kyzyl.
Per capire questa particolare dinamica dobbiamo immaginare una sorta di nastro trasportatore in grado di veicolare a grandi distanze masse d'aria senza che queste cambino la loro temperatura rispetto a quella misurata nel loro luogo di origine.
Potrebbero esserci effetti anche sull'Italia?
Secondo gli ultimi aggiornamenti una prima bordata in discesa dall'Europa nord-orientale è prevista per i primi giorni di OTTOBRE: per tutti i motivi di cui sopra occorrerà monitorare attentamente l'evoluzione di questa configurazione, per capire dove si formeranno i minimi depressionari e dove potrebbero quindi colpire le precipitazioni più intense.