Il team di ricerca ha analizzato 36 specie appartenenti a tre famiglie principali (vipere, elapidi e colubridi) osservandone i movimenti in condizioni controllate. Durante gli esperimenti, i serpenti venivano stimolati a mordere cilindri speciali progettati per imitare la struttura e la temperatura dei tessuti dei mammiferi, offrendo un bersaglio realistico ma sicuro.
Rallentando i filmati, gli studiosi hanno potuto osservare con un dettaglio mai visto prima ogni fase dell’attacco: l’apertura delle fauci, la contrazione del corpo, l’aggancio delle zanne e l’impatto finale. Le immagini, poi ricostruite in tre dimensioni, hanno permesso di misurare con estrema precisione la velocità del movimento, l’ampiezza delle fauci e la traiettoria delle zanne.
I risultati parlano chiaro: nell’84% dei morsi di vipera, il bersaglio veniva colpito in una frazione di secondo, confermando la reputazione di questi rettili come predatori eccezionalmente efficienti.
Oltre a soddisfare la curiosità scientifica, la ricerca potrebbe avere applicazioni pratiche in diversi ambiti: dalla comprensione dei meccanismi evolutivi dell’attacco nei serpenti fino allo sviluppo di strategie più efficaci per la prevenzione e il trattamento dei morsi velenosi. Il VIDEO CORRIERE in alto.
