Il dato non sorprende: nove delle dieci estati più calde mai registrate nel Paese si sono verificate nel XXI secolo, confermando un trend preoccupante legato al riscaldamento globale. “Le estati del 2022 e del 2025 sono solo un’anteprima, o forse uno spoiler, di ciò che potrebbe accadere verso la metà del secolo”, ha spiegato Rubén del Campo, portavoce di AEMET, in un’intervista a Reuters. “In un giorno su tre, quest’estate, siamo stati ufficialmente in ondata di calore”.
Durante l’Estate 2025 la Spagna ha affrontato tre distinte ondate di calore, per un totale di 36 giorni. La più lunga, ad Agosto, è durata ben 16 giorni e ha portato le temperature oltre i 45°C in alcune zone del sud, diventando la più intensa mai registrata nel Paese.Il caldo estremo non è stato solo una questione di temperature: ha avuto conseguenze devastanti anche sugli ecosistemi e sul territorio. I dati del Sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi (EFFIS), analizzati da Reuters, parlano chiaro: nell’Unione Europea sono andati in fumo oltre 1 milione di ettari di boschi e terreni, un record assoluto per la regione.
LA GALIZIA TRA LE AREE PIU' COLPITE
Tra le regioni più duramente colpite c’è l’entroterra della Galizia nordoccidentale, dove AEMET ha registrato temperature fino a 3°C superiori alla norma stagionale. Il caldo prolungato, unito alla siccità, ha creato le condizioni ideali per lo sviluppo di grandi incendi boschivi, difficili da contenere anche con l’impiego massiccio di mezzi e personale.
AEMET e le autorità locali continueranno a monitorare la situazione, ma il messaggio è chiaro: il cambiamento climatico è già una realtà concreta, e l’estate del 2025 ne è solo l’ennesima prova.
