
Nelle scorse ore si sono concluse le complesse operazioni di recupero dei corpi degli alpinisti italiani Stefano Farronato e Alessandro Caputo, travolti da una bufera di neve durante la salita al Panbari Himal, vetta di 6887 metri nella regione del Manaslu. La conferma è arrivata con un comunicato di Avia Mea, la società che ha coordinato le operazioni di soccorso insieme alle autorità nepalesi e italiane.
Mentre il recupero sul Panbari Himal si concludeva, un’altra tragedia ha colpito un’altra montagna, sempre in Nepal. Una valanga allo Yalung Ri, nella valle di Rolwaling, ha ucciso almeno sette persone tra alpinisti e guide. Tra le vittime ci sono tre italiani: Paolo Cocco, Markus Kirchler e Marco Di Marcello.
La causa di questa tragedia va ricercata nelle eccezionali condizioni meteo che hanno colpito l’Himalaya. Il ciclone Montha, originatosi la scorsa settimana nel Golfo del Bengala, ha portato piogge torrenziali e nevicate abbondanti, trasformando le montagne in un terreno estremamente pericoloso e causando gravi conseguenze (valanghe) per chi si trovava in quota.
CLIMA IMPAZZITO: EVENTO ANOMALO ED ECCEZIONALE
La stagione delle piogge solitamente termina a Settembre e a Novembre, in quelle aree c’è bel tempo e clima asciutto, anche se ci possono essere tempeste improvvise. L’Autunno, infatti, è la stagione ideale per intraprendere i trekking in queste bellissime montagne, e i sentieri sono affollati.
Il 2025 è stato un anno molto nevoso in quelle zone anche nei mesi precedenti. A inizio Ottobre centinaia di escursionisti hanno dovuto essere evacuati in elicottero sul versante cinese dell’Everest per un’improvvisa nevicata. Un po' come avviene in altre parti del Mondo, la causa di precipitazioni abbondanti va ricercata nella maggiore energia potenziale in gioco (più umidità nei bassi strati dell'atmosfera) derivante dalle temperature sempre più elevate. Clima impazzito? Sicuramente si tratta di una chiara conseguenza del cambiamento climatico in atto: più caldo vuol dire non solo valori termici più elevati, ma pure maggior evaporazione dai mari e dunque precipitazioni più intense. Il Golfo del Bengala in particolare (da dove si è innescato il ciclone) è di circa 2 gradi sopra la media del periodo. Il calore latente trattiene maggiori quantità di umidità e favorisce la formazione di nubi che, a contatto con l’Himalaya, danno origine a grandi precipitazioni. Insieme al Mediterraneo e all’Artico, il Sud-Est asiatico è la zona più interessata dai cambiamenti climatici.
QUANTO E' SUCCESSO SI POTEVA EVITARE? IL RUOLO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO
La scorsa settimana, quando il ciclone Montha si stava muovendo dell’India verso Nord, il governo del Nepal aveva emesso avvisi di attenzione per il sopraggiungere del maltempo, pubblicando mappe delle zone più a rischio di alluvioni e valanghe, chiudendo alcuni sentieri intorno all’Annapurna e il Manaslu. Già nei giorni scorsi molti trekker erano stati soccorsi in Nepal con gli elicotteri: uno era anche caduto senza provocare feriti. Purtroppo però in quelle zone remote non sempre è possibile "scendere a valle" e mettersi al sicuro in così poco tempo.
Il clima sta cambiando, portando con sé nuove sfide e pericoli per la nostra società e l’ambiente. Siamo entrati in una nuova era climatica, con temperature medie in aumento e eventi estremi sempre più frequenti e intensi. Anche in Italia si osservano ondate di caldo prolungate, piogge intense e fenomeni violenti, ormai sempre più comuni.
Questi cambiamenti derivano dall’accumulo di gas serra (CO2), dall’energia termica immagazzinata negli oceani e nei mari e dai complessi scambi meridiani e zonali dell’aria che regolano la circolazione atmosferica. L’atmosfera diventa così più instabile e capace di generare tempeste improvvise, venti forti e precipitazioni eccezionali. Comprendere questi processi è fondamentale per prepararsi e adattarsi a un clima in rapida evoluzione.