Clima/Ambiente

Meteo ESTREMO, 2023 da record: Alluvioni, Grandine distruttiva e mai così ...

Articolo del 29/01/2024 ore 18:36
2023: un anno di eventi
meteo estremiI cambiamenti climatici si stanno facendo sempre più pressanti a livello globale e l’Italia, in particolare, ha fatto registrare una serie di eventi atmosferici straordinari nel 2023: dai nubifragi (notevoli quelli che si sono abbattuti su Milano e sul Triveneto nel corso dell’Estate) alle alluvioni (tra tutte, quelle dell’Emilia-Romagna e della Toscana) fino ad arrivare alle ondate di calore (come quelle che hanno colpito in successione, tra Luglio e Agosto, soprattutto le aree centrali e meridionali del Paese). GENNAIO Il 2023 è iniziato come era finito il 2022, ovvero con valori record di caldo: ricordiamo, infatti, che il 2022 aveva chiuso al primo posto, con il triste primato dell’anno più caldo della storia in Italia dal 1800, segno tangibile del Global Warming, cioè del Riscaldamento Globale. Proprio a Capodanno 2023 abbiamo registrato valori più primaverili che invernali con 22°C nelle Marche, 20°C a Roma (!), 23°C sulle Isole Maggiori, 16 gradi anche in Liguria e soprattutto in montagna con 9°C a Moena e oltre i 10°C a Cortina d’Ampezzo. Tre settimane dopo un inizio da ‘canicola invernale’, Sabato 21 Gennaio, ecco che sul Mare Nostrum si è sviluppato un ciclone simil-tropicale: un TLC, un Tropical Like Cyclone, non solo sul Mediterraneo ma proprio sul medio alto Adriatico. Muovendosi in moto ‘retrogrado’, nel momento della sua massima intensità, il ciclone simil-tropicale si è spostato verso le coste italiane, fino al ‘landfall’ (approdo) sulla costa romagnola nei pressi di Rimini. La pressione all’approdo era di 999 hPa, con raffiche da ‘uragano’ nel territorio romagnolo, dove il vortice si è poi gradualmente dissipato.FEBBRAIO Il mese di febbraio 2023 ha registrato, dopo 24 mesi di siccità, ancora precipitazioni molto al di sotto della norma climatica 1991-2020, con un deficit medio sostanzialmente uniforme in particolare sulle regioni del Nord. In Piemonte hanno sofferto quasi tutti i corsi d’acqua: Sesia -74%, Stura di Demonte -52%, Stura di Lanzo -34%, Toce -46%. Le portate sono risultate localmente inferiori all’anno precedente, anch’esso siccitoso, fino al -77,5%. In Lombardia ha nevicato di più, ma i livelli nivologici sono rimasti il 59% sotto la media storica con le riserve idriche più che dimezzate, più o meno come l’anno 2022.MARZO Il primo mese della Primavera meteorologica si è aperto con un caldo fuori stagione, le temperature hanno toccato punte fin verso i 25-26°C al Sud, e localmente al Centro grazie alla prima pulsazione dell’anticiclone africano supportato da masse d’aria di origine sub-tropicale. Poi, verso metà mese, un ciclone sospinto da aria polare ha investito l’Italia, portando tanta pioggia e neve abbondante sulle montagne.APRILE La maledizione dei Ponti: il mese di Aprile 2023 è risultato particolarmente freddo ed instabile su buona parte delle regioni con il meteo che ha rovinato quasi ovunque i numerosi ‘Ponti festivi’ del periodo. In particolare al Nord si sono susseguiti diversi impulsi perturbati che hanno portato nevicate tardive sulle montagne e violente grandinate in Lombardia ed Emilia Romagna. In provincia di Milano, il 13 Aprile un temporale ha scaricato al suolo ben 140 mm di pioggia in pochissime ore, l'equivalente cioè di quello che solitamente piove nell'intero mese, causando numerosi allagamenti.MAGGIO Dopo una prima fase alluvionale ad inizio mese, un secondo e ancor più profondo ciclone ha fatto convergere tra il 16 e il 17 Maggio un altro flusso estremo di aria molto umida contro i rilievi dell'Emilia orientale, della Romagna e del Montefeltro marchigiano (provincia di Pesaro-Urbino), dove sono caduti diffusamente 100-250 mm di pioggia su un territorio ancora fragile e con suoli saturi dopo la precedente alluvione del 2-3 Maggio. I pluviometri ARPAE di Casola Valsenio (bacino del Senio, provincia di Ravenna) e Trebbio (bacino del Lamone, provincia di Forlì-Cesena) hanno registrato rispettivamente 242,8 e 254,8 mm di pioggia il 16-17 Maggio, con cumulate mensili parziali (1-18 Maggio) giunte a 536,0 e 609,8 mm (l’equivalente della pioggia che normalmente cade in queste zone in 6 mesi). Molte le zone sommerse dalle piene dei fiumi: tutti i territori limitrofi della "bassa" bolognese, del Ravennate e del Cesenate con diffuso coinvolgimento di zone abitate, strade, autostrada A14 e ferrovie. Circa 300 frane hanno devastato i versanti collinari e montani nell'Appennino emiliano orientale e romagnolo, con danni a edifici e viabilità, mentre le coste hanno subito gli effetti di forti venti da Est e di una notevole mareggiata e di maree di tempesta (storm surge). Questi 15 giorni drammatici di estremo maltempo hanno causato purtroppo 17 vittime, 2 nella prima fase alluvionale e 15 nella seconda.GIUGNO 4 Giugno. Alluvione lampo a Badesse (Siena), diverse abitazioni sono state allagate e la forza dell'acqua ha trascinato alcune auto. Sospesa la circolazione dei treni sulla linea ferroviaria Siena-Empoli, nel tratto fra Siena e Castellina in Chianti. 7 Giugno. Temporali intensi su Piemonte e Lombardia occidentale nella notte. In particolare le aree più colpite sono risultate la provincia di Varese, Milano e il cuneese comprese le aree limitrofe, tra nubifragi (accumuli superiori ai 50 mm) e grandinate localmente abbondanti. Treni soppressi tra Luino e Laveno per una frana che ha fatto deragliare un treno merci. Isolate alcune frazioni. Da metà mese in poi è arrivata la prima imponente ondata di caldo nordafricano del 2023 con temperature fino a 35/37°C nelle zone interne del Centro (un paio di gradi in meno al Nord) e qualcosa in più al meridione dove si toccano i primi 40°C della stagione tra Sardegna e Puglia. LUGLIO Tutto il mese di Luglio è stato eccezionalmente caldo su buona parte delle regioni. L’anticiclone nordafricano ha dominato per lunghi periodi con temperature record: ricordiamo l’alta pressione subtropicale denominata ‘Cerbero’ che ha frantumato record di caldo da Nord a Sud, in particolare ha segnato un periodo ‘infernale’ per la capitale con punte di 42°C, registrate il 18 Luglio. Dopo ‘Cerbero’ anche l’anticiclone ‘Caronte’ ha infiammato l’Italia con quasi 50°C a Jerzu in Sardegna il 24 Luglio (48,8°C). Oltre al disagio fisico, il calore è andato ad influire sull’energia potenziale (più caldo = maggior evaporazione quindi maggiore umidità dai mari = maggior energia in atmosfera) messa in gioco per la genesi di violenti fenomeni temporaleschi. La sera del 24 Luglio intorno alle 23 ad Azzano Decimo (Pordenone) una Supercella temporalesca in transito tra Veneto e Friuli Venezia Giulia ha scaricato grandine gigante come meloni: fino a 19 cm di diametro con danni estremi, il nuovo record per larghezza a livello europeo. Ma come è stato possibile? Le correnti ascensionali, all’interno della supercella temporalesca, sono state violentissime a causa del contrasto del caldo umido anomalo preesistente con la massa di aria più fresca in arrivo: i forti venti verticali hanno sostenuto in aria chicchi di grandine anche di grosse dimensioni che, attraversando varie volte l’intero sistema temporalesco, hanno acquisito ulteriori strati concentrici di ghiaccio con volumi eccezionali; una volta troppo pesanti per la forza del vento, hanno ceduto alla forza di gravità cadendo in superficie con estrema violenza. Si stima che il vento verticale possa aver superato i 250 km/h per sostenere chicchi di 19 cm di diametro!Condizioni meteo estreme anche al Nord-Ovest nella notte successiva, tra Lunedì 24 e Martedì 25 Luglio. Ancora Supercelle protagoniste, i fenomeni più pericolosi in termini di potenza sprigionata e potenziali danni: questi immensi mostri, sistemi temporaleschi alti fino a 12 km, presentano all’interno una zona di bassa pressione definita in termine tecnico mesociclone; con il caldo in aumento cresce pure l'energia potenziale (umidità e calore nei bassi strati dell'atmosfera) in gioco per lo sviluppo, appunto, di celle temporalesche imponenti, in grado di provocare eventi meteo estremi come quelli della grandine grossa e dei venti furiosi. Nella notte del 25 Luglio sulla Lombardia e in particolare sulla città di Milano proprio una Supercella, in transito da Ovest verso Est, ha innescato intense precipitazioni e raffiche violente di vento ad oltre 100 km/h, definite in termine tecnico ‘downbursts’: il downburst è un fenomeno meteorologico che si genera durante un temporale quando la corrente discensionale, definita downdraft, è molto forte e raggiunge il suolo schiantandosi violentemente su questo e provocando uno ‘scoppio’ (‘burst’ appunto, da cui deriva il nome inglese); a questo punto l'aria si espande orizzontalmente al suolo a velocità che possono superare abbondantemente i 100 km/h, differenziandosi per genesi e tipologia dai noti tornado o trombe d’aria che sono fenomeni diversi, ma non per questo risultando meno violenti. Anche a Milano la notte del 25 Luglio sono stati infatti registrati danni maggiori rispetto ad un tornado soprattutto per la diffusione del fenomeno, sintetizzata nella memoria da questi due numeri: 5000 alberi abbattuti in 15 minuti, tra le 4 e le 4.15 di notte, una vera apocalisse. AGOSTO Una nuova ondata di calore, scatenata dall'anticiclone africano ‘Nerone’, ha provocato il 21 Agosto un rialzo dello zero termico fino a quote stellari, oltre i 5300 metri a Novara, nuovo record italiano; in pratica la temperatura dell’aria non è scesa sotto gli zero gradi fino ad oltre 5300 metri. Questo fatto ha avuto ancora ripercussioni sul mondo dell'alta quota, dove si trovano i ghiacciai alpini. Come purtroppo i fatti di cronaca recente hanno messo in luce (tragedia della Marmolada del Luglio 2022), l'aumento delle temperature continua a destabilizzare questo delicato ambiente ed è già scomparso quasi il 40% dei ghiacciai italiani rispetto a 50 anni fa. Un disastro ambientale causato dal Global Warming, dal Riscaldamento Globale.I tre mesi estivi 2023 sono stati i più caldi mai registrati sul pianeta, secondo il WMO (World Meteorological Organization). A ciò si aggiunge che agosto 2023 è stato il mese più caldo mai registrato e il secondo mese più caldo di sempre, dopo Luglio 2023.SETTEMBRE Daniel, un ciclone simil-tropicale che a tratti ha raggiunto la forza di un uragano mediterraneo, ha causato alluvioni disastrose con piogge eccezionali; oltre 700 mm di pioggia (la quantità che solitamente cade in un anno intero!) sono stati registrati nella parte est della Grecia. Il villaggio di Zagora ha ricevuto 1092 millimetri di pioggia, 55 volte superiore alla piovosità media del paese ellenico per lo stesso mese. Nella città di Volos centinaia di automobilisti sono rimasti intrappolati nelle loro automobili a causa delle strade trasformatesi in torrenti: si contano purtroppo alcune vittime. Successivamente il ciclone si è spostato verso il Nord Africa. Complici le temperature ancora molto elevate del Mediterraneo, esso si è nuovamente rafforzato, trasformandosi in un Uragano Mediterraneo, il cosiddetto Medicane (MEDIterranean hurriCANE) che il 10 Settembre ha raggiunto le coste libiche con piogge torrenziali e forti venti. Il Servizio meteorologico locale ha fornito una sintesi dei valori misurati durante il passaggio della tempesta: tra i 150 e i 240 millimetri in 12 città sulla costa orientale, fra cui Bengasi. Ad Al-Bayda sono state registrate le precipitazioni più abbondanti (414,1 millimetri, si tratta infatti di un quantitativo di pioggia che solitamente cade in 2 anni, concentrato invece in sole 24 ore). La devastazione è stata totale: le precipitazioni hanno favorito il crollo di alcune dighe che hanno provocato un’onda di piena che ha sommerso completamente alcune città, tra cui la principale Derna. Il medicane Daniel è di fatto l'evento meteorologico più mortale del 2023 al Mondo con oltre 20mila vittime stimate ed è uno dei sistemi ciclonici con caratteristiche simili tropicali più distruttivi e mortali degli ultimi decenni.OTTOBRE Il mese di Ottobre 2023 ha chiuso con un'eccezionale anomalia termica in Italia intorno ai +3°C sopra la media del trentennio 1991-2020 distribuita abbastanza uniformemente da Nord a Sud (dati ufficiali CNR). Questa anomalia straccia il precedente primato andando addirittura di 1°C sopra il vecchio record del 2022. All’osservatorio storico di Milano Brera (dati dal 1763) sono stati registrati 30,3°C, nuovo record (stracciato il precedente record del 24 ottobre 2018 di 28,1°C). Mai così caldo anche a Torino centro dal 1753 nel mese di Ottobre: raggiunti i +30.7°C alla stazione Arpa di via della Consolata, superato il precedente primato di +30.2°C del 12 ottobre 2011.NOVEMBRE Il calore accumulato in estate ed ancora in Ottobre ha favorito l’alluvione della Toscana. Oltre 200 millimetri di pioggia in tre ore, su un'area ridotta e con i fiumi passati da tranquilli corsi d'acqua a torrenti in piena con fango e detriti che hanno spazzato via ogni ostacolo. Il 2 Novembre, in 3 ore sono cadute le piogge di un’intera stagione, almeno la pioggia di 3 mesi: i fenomeni hanno interessato una stretta ma lunga fascia a causa di un temporale autorigenerante; nel pomeriggio del 2 Novembre intensi sistemi temporaleschi hanno iniziato a colpire le coste livornesi traendo tantissima energia dal mare ancora caldo (forte anomalia termica dell’acqua del mare come ricordo di un’Estate senza fine) spingendosi lentamente verso Nord-Est. Primo bersaglio dei nubifragi la provincia di Pisa con record di pioggia e allagamenti a Pontedera, poi l’empolese e via via temporali di inaudita potenza tra Seano (Prato), Montemurlo (Prato), Prato e colline, Campi Bisenzio (Firenze); a conferma della limitata ampiezza della fascia dei temporali autorigeneranti (estesa da Sud-Ovest verso Nord-Est) con una larghezza di solo qualche decina di km, la città di Firenze è rimasta quasi all’asciutto nonostante disti solo 13 km dall’epicentro dell’alluvione. Per circa 6 ore questa stretta fascia di temporali ha scaricato infatti piogge molto forti nei piccoli bacini del Bisenzio, dell’Ombrone Pistoiese e del Marina, fiumi che hanno rotto improvvisamente gli argini e allagato gran parte della zona circostante con danni ingenti e purtroppo 8 vittime.DICEMBRE Tra la fine di Novembre e i primi giorni di Dicembre si è verificata un’improvvisa rottura del Vortice Polare, la vasta area depressionaria che staziona sopra al Polo Nord durante l’Inverno. Abbiamo assistito ad una destabilizzazione del vortice stesso e una parte di esso è scivolata verso Sud investendo l'Europa fino ad arrivare al Mediterraneo. Stiamo parlando di una massa d’aria molto fredda per il periodo che ha portato gelo estremo in Danimarca, Germania, regioni alpine, gran parte del Continente e, alla fine dell’azione principale, anche in Italia: nevicate sono state registrate fin sulle pianure al Nord Ovest mentre ondate di maltempo hanno colpito a più riprese il Centro-Sud.NATALE 2023 Anche il periodo natalizio ha visto situazioni anomale con venti da uragano sulle Alpi occidentali: nella giornata di Venerdì 22 Dicembre, con la Tempesta del Solstizio, sono stati raggiunti i 228 km/h di raffica alla Sacra di San Michele (provincia di Torino a 938 metri d’altezza). Nel frattempo sulle pianure del Nord le temperature sono aumentate sensibilmente toccando punte ben oltre i 20°C in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna a causa degli intensi venti di Favonio (Foehn). Il picco massimo è stato di +25,2°C a Cumiana (TO), valore ovviamente eccezionale per Dicembre in Piemonte.Nonostante fasi più fredde e tempestose, anche il mese di dicembre è stato molto caldo in Italia (il terzo più caldo della storia). Ma la notizia arriva dal calcolo annuale che ancora una volta presenta dei dati allarmanti di caldo anomalo: il 2023 è stato l’anno più rovente di sempre al Centro e al Sud, mentre a livello nazionale si posiziona al secondo posto dietro il record assoluto del 2022 per pochi centesimi di grado (-0,04°C di differenza). La conferma arriva dal CNR-ISAC (Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima).A livello globale il 2023 risulta, invece, il più caldo mai registrato con una temperatura media della Terra di 14,98°C, 1,48°C in più rispetto ai livelli preindustriali, vicino alla soglia di 1,5°C stabilita come punto di non ritorno dagli Accordo sul Clima di Parigi del 2015. I dati arrivano dal ‘Copernicus Climate Change Service’ (servizio tematico dell’Unione Europea): per la prima volta tutti i giorni dell’anno 2023 sono stati più caldi di almeno 1°C rispetto alla media storica, quasi il 50% dei giorni è stato più caldo di 1,5°C e 2 giorni di novembre (17 e 18) sono stati addirittura più caldi di 2°C.Ricordiamo che l'obiettivo dell'Accordo sul Clima di Parigi del 2015 è quello di non superare per lunghi periodi i +2°C rispetto all'epoca preindustriale, puntando a non superare nemmeno +1,5°C: il superamento della soglia dei 2°C costituisce il confine ultimo da non oltrepassare per evitare effetti disastrosi per il nostro Pianeta e per i nostri ecosistemi; si tratta dunque di un ulteriore campanello d’allarme dei Cambiamenti Climatici ed è sempre più probabile che ‘l’anno più caldo della storia sia il prossimo!’ come dicono i climatologi. ...
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Meteo: i dati di Coldiretti: 'Finisce Luglio da incubo con 42 eventi ...

Articolo del 1/08/2023 ore 6:26
Eventi meteo
estremi in aumento sull'ItaliaColdiretti: "finisce un mese di Luglio da incubo che ha fatto segnare il record storico di caldo ed è stato accompagnato da una media di 42 eventi estremi al giorno lungo la Penisola”,.Secondo i dati dell'European Severe Weather Database (Eswd) riportati dalla Coldiretti “grandinate, trombe d'aria, nubifragi, ondate di calore e tempeste di vento sono praticamente raddoppiate (+82%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno".L'associazione rileva anche che nel solo mese di luglio sono divampati in Italia "ben 216 incendi che hanno distrutto 53mila ettari di terreni secondo elaborazioni su dati Effis", l'European Forest Fire Information System. Gli ultimi temporali con frane, smottamenti, fiumi esondati e ponti abbattuti e allagamenti fanno salire il conto dei danni provocati dai cambiamenti climatici che si manifestano con una evidente tendenza alla tropicalizzazione, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo.Luglio 2023, riferisce la Coldiretti, secondo i dati forniti da Copernicus dovrebbe classificarsi come il mese più caldo mai registrato in tutto il Mondo segnato però da una serie di eventi meteorologici estremi, come ondate di calore in Nord America, Asia ed Europa.L’Italia è divisa in due con le alte temperature e l’assenza di precipitazioni che al sud hanno inaridito i terreni favorendo l’innesco degli incendi nelle campagne e nei boschi spesso abbandonati. Ci vorranno almeno 15 anni, ricorda la Coldiretti, per ripristinare completamente le zone verdi distrutte dalle fiamme con danni di oltre diecimila euro all'ettaro."Il mix micidiale di maltempo e caldo torrido - sottolinea la Coldiretti - è la punta dell'iceberg delle anomalie di questo 2023 che è stato segnato, fino ad ora, prima da una grave siccità e poi per alcuni mesi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi". ...
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GAS SERRA da Record: il Pianeta è a Rischio e ora l'ONU lancia un Grave ...

Articolo del 10/10/2022 ore 6:45
L'inquinamento atmoferico è
inarrestabile. Raggiunti valori RECORDIl nostro pianeta è sempre più vittima dell’inarrestabile inquinamento atmosferico e la tendenza per gli anni a venire non è delle migliori. Sono proprio i gas serra, come l’anidride carbonica, il metano e il protossido di azoto, gli elementi che nell’ultimo decennio, così come riportato anche dal quotidiano Repubblica, hanno raggiunto valori da record in atmosfera, con una tendenza che è aumentata senza sosta nel 2021. La brutta notizia, come si può notare dall’ultimo bollettino dell’UNCC, è che la presenza di questi gas nocivi è stata addirittura superiore nel 2021, quando invece si ipotizzava che il rallentamento dell’economia causato dalla pandemia da COVID potesse influenzarla in meglio. Niente di buono, purtroppo. Le alte concentrazioni di gas serra mettono a serio rischio gli obiettivi raggiunti tramite l’accordo di Parigi sul clima, in quanto queste sostanze nocive intrappolano il calore aumentando la temperatura media a livello globale. A lanciare l’allarme è stata l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) con il segretario generale, Petteri Taalas, che ha affermato: "Siamo davvero fuori strada. Con l'attuale tasso di aumento delle concentrazioni di gas serra, entro la fine di questo secolo assisteremo a un aumento della temperatura di gran lunga superiore agli obiettivi dell'accordo di Parigi da 1,5 a 2 °C al di sopra dei livelli preindustriali. L’anidride carbonica rimane nell’atmosfera per secoli e nell’oceano più a lungo e l’ultima volta che la Terra ha sperimentato una concentrazione simile di CO2 è stato 3-5 milioni di anni fa. Il nostro obiettivo ora è impegnarsi in azioni che avranno un impatto minore sui gas. Dobbiamo rivedere i nostri sistemi industriali, energetici, di trasporto e l’intero stile di vita. Non c’è tempo da perdere". ...
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ISRAELE: DISASTRO AMBIENTALE, TONNELLATE di PETROLIO si riversano sulla ...

Articolo del 23/02/2021 ore 18:00
Tonnellata di PETROLIO in mare. Una vera CATASTROFE AMBIENTALE in IsraeleUna situazione senza precedenti che gli esperti definiscono come la peggiore catastrofe ecologica nazionale. E' un vero disastro ambientale quello che si è verificato qualche giorno fa in Israele e che ha visto tonnellate di petrolio riversarsi sulle spiagge e sulle coste del Paese del Mediorientale. Ad oggi non si hanno ancora notizie precise in merito alle cause di questa immane tragedia. Gli esperti ambientalisti sono al lavoro senza sosta per cercare di ripulire al più presto la costa israeliana da questo ammasso di catrame nero e per cercare, soprattutto, di salvaguardare la flora e la fauna marine, nonché l’intero ecosistema che le circonda. Il campanello d’allarme era scattato circa una settimana fa, a seguito del ritrovamento di una balenottera di 17 metri morta sulla riva di Nitzanim, nel sud del Paese. Dopo aver effettuato l’autopsia, fu rilevato del liquido nero nei polmoni del grande cetaceo, cosa che stupì non poco i veterinari. Un portavoce della Israel Nature and Parks Authority, come riportato anche dal quotidiano Times of Israel, ha spiegato: "Quest’ultima notizia potrebbe essere essenziale per cercare di chiarire questa enorme chiazza di petrolio, tramite campioni prelevati dalla balena, da dove fosse fuoriuscita". Alcuni scatti satellitari hanno individuato, lo scorso 11 febbraio, una macchia nera sospetta sulla superficie del mare, a circa 50 chilometri dalla costa e inoltre alcuni filmati mostrano una decina di navi che si trovavano proprio nell’area in quel periodo, sicuramente sospinte dai forti venti dei giorni scorsi e dal conseguente mare in tempesta. Sarà questa la causa della tragedia ambientale? Al momento, purtroppo, non si riesce a dare una risposta sicura. E' in atto è la rimozione, nel minor tempo possibile, del catrame riversatosi in mare, grazie al lavoro di squadre di volontari e ambientalisti che stanno cercando di porre in salvo tantissimi animali marini, come pesci, tartarughe e altri, che rischiano di avvelenarsi. ...
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CORONAVIRUS: VACCINO, l'EMA autorizza il farmaco MODERNA, è sicuro ed ...

Articolo del 7/01/2021 ore 13:20
Via libera all'approvazione
del VACCINO anti-Covid di ModernaUn'altra incoraggiante notizia, relativa alla lotta contro il CORONAVIRUS, arriva in queste ore dall'Agenzia Europea del farmaco, l'EMA. Poche ore fa è arrivato il via libera all'approvazione del VACCINO anti-Covid di Moderna. Lo comunica la stessa Ema. Si tratta del secondo vaccino che riceve il via libera da parte dell’agenzia. Lo scorso 21 dicembre aveva approvato quello di Pfizer-BioNtech. Ora manca solo l’autorizzazione della Commissione Ue per la commercializzazione che seguirà a breve, ha detto la commissaria Ue alla Sanità, Stella Kyriakides.Con il secondo via libera arrivato dall’Agenzia del Farmaco Ue, l’Unione Europea potrà contare nelle prossime settimane su altre 160 milioni di dosi, prodotte dalla casa farmaceutica statunitense e che non richiedono la rigida catena del freddo necessaria al farmaco Pfizer-BioNTech. Di queste 160 milioni di dosi all’Italia ne andranno circa 20 mln. E in particolare, secondo il cronoprogramma, circa 1,3 milioni nel primo trimestre, altri 4,7 milioni nel secondo, e altri 4,7 milioni nel terzo. Anche il farmaco Moderna necessita del richiamo che deve avvenire a 28 giorni di distanza dalla prima dose.L’Ema “ha raccomandato di concedere l'ok all’immissione in commercio condizionata del vaccino contro il Covid di Moderna”. Il comitato per i farmaci per uso umano (Chmp) dell’Ema ha valutato “accuratamente i dati sulla qualità, sicurezza ed efficacia e ha raccomandato per consenso la concessione di un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionale formale da parte della Commissione europea”. Ciò garantirà ai cittadini dell’Ue che il vaccino soddisfa gli standard dell’Ue e “mette in atto le salvaguardie, i controlli e gli obblighi per sostenere le campagne di vaccinazione a livello dell’Ue”. ...
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Meteo: il 2020 è stato tra i TRE ANNI più CALDI della STORIA. I DATI ...

Articolo del 1/01/2021 ore 15:00
Anno 2020 tra i PRIMI TRE più CALDI della StoriaIl 2020 ci lascia con un primato. Oltre ad essere stato un anno pesantemente segnato dalla pandemia da coronavirus, c'è un dato, non certo positivo, che fa riflettere: si è trattato di uno dei tre anni più caldi della storia.A dirlo è l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO). Va precisato, tuttavia, che il rapporto sullo stato del clima del pianeta è stato pubblicato nei primissimi giorni dello scorso mese di dicembre e che comprende i dati relativi al periodo che va da gennaio a ottobre. Solamente nell’attuale mese di gennaio verrà stilato il report definitivo, comprensivo degli ultimi due mesi che mancano all’appello. Entrando più nel dettaglio, secondo la WMO, la temperatura media globale nel 2020 risulterà di 1.2°C più elevata rispetto ai livelli pre-industriali (1850-1900), portandolo così a diventare il secondo anno più caldo, superando il 2019 e a un passo dal primato detenuto dal 2016. Una vera e propria ferita aperta per la nostra Terra che anche in seguito a tutto ciò continua a manifestare la formazione di fenomeni climatici estremi, con conseguenze spesso disastrose. Un andamento davvero preoccupante ci mostra come dal 1980 ad oggi ogni decennio sia risultato sempre più caldo del precedente. Insomma, un inarrestabile riscaldamento globale che vede come principale causa l’emissione di gas inquinanti nell’aria, in particolare la presenza dell’anidride carbonica, elemento estremamente dannoso per il clima globale che persiste in atmosfera per diverse decine di anni. ...
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Meteo: l'ICEBERG più GRANDE del MONDO sta per SCHIANTARSI contro l'ISOLA ...

Articolo del 19/12/2020 ore 19:30
ICEBERG più grande
del mondo in rotta di collisione con la GEORGIA del SudSi rischia una vera e propria catastrofe ambientale. Secondo gli esperti un enorme iceberg, il più grande del mondo, potrebbe schiantarsi tra pochi giorni, segnatamente qualche settimana, sulle coste meridionali della Georgia del Sud (arcipelago situato nell'Oceano Atlantico meridionale), isola dove vivono indisturbati milioni di pinguini, e non solo.L’enorme masso di ghiaccio, denominato A68a, si era distaccato nel 2007 dall’Antartide e ha cominciato a seguire la rotta verso nord. Qualche mese fa gli esperti avevano già ipotizzato una possibile collisione con l’isola britannica, a seguito di diversi studi sulle correnti marine. Adesso il suo impatto pare quasi certo. Attualmente l'iceberg si trova a pochissimi chilometri a sud della Georgia (circa 50 km) e, per questo, molti scienziati della British Antartic Survey hanno organizzato una missione di monitoraggio a bordo della nave James Cook, che partirà a Gennaio. Il loro intento è quello di studiare, in modo approfondito, il cambiamento della salinità dell’acqua a ridosso delle coste e cercare di vedere il fondale corroso dopo la collisione. A preoccupare maggiormente, tuttavia, è l’ecosistema locale. La Georgia è infatti popolata da foche e, soprattutto, da milioni di pinguini, i quali rischiano di rimanere bloccati dall’enorme iceberg. Secondo le ultime rilevazioni, infatti, il blocco di ghiaccio si estende per ben 200 metri sotto il livello del mare e potrebbe apportare conseguenze disastrose. La collisione immediata sul fondale a ridosso del litorale potrebbe mettere a rischio la vita degli animali, impedendone di fatto il nutrimento. C'è tuttavia una speranza. L’isola di ghiaccio galleggiante potrebbe alla fine non schiantarsi sull'arcipelago. Tutto dipende dall'incertezza del movimento delle correnti marine. Se esse dovessero risultere molto forti, in qualche modo potrebbero bloccare l'iceberg più al largo, rendendo le conseguenze meno tragiche del previsto. ...
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NUOVA ZELANDA: il Governo Dichiara lo Stato Di Emergenza Climatica. Ecco ...

Articolo del 5/12/2020 ore 15:00
Emergenza in NUOVA ZELANDALa Nuova Zelanda si è formalmente impegnata ad essere il primo esecutivo a zero emissioni nette entro il 2025. Lo ha dichiarato il primo ministro Jacinda Ardern. La nazione è la 33esima a riconoscere formalmente lo stato di emergenza climatica e già lo scorso anno il Parlamento aveva approvato la Zero Carbon Act, una legge che impegna il paese ad azzerare le emissioni di Co2 a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. "È innegabile, i nostri livelli del mare stanno aumentando, stiamo vivendo eventi meteorologici estremi, e la scienza ci avverte dell'impatto che ci sarà sulla flora e sulla fauna e anche della diffusione di malattie in aree in cui non ne avevamo mai viste in precedenza. Spero che le nuove generazioni possano vedere in futuro che noi, in Nuova Zelanda, eravamo dalla parte giusta della Storia", aveva dichiarato Ardern presentando la legge. Ora la nuova mozione presentata in Parlamento ha riconosciuto "una tendenza allarmante che vede il declino della biodiversità globale e autoctona" e ha evidenziato i potenziali impatti devastanti che il cambiamento climatico potrebbe avere "sulla Nuova Zelanda e sulla qualità della vita dei neozelandesi, sulle industrie primarie, sulla disponibilità di acqua e sulla salute pubblica", se non si interverrà prima. La mozione ha avuto il sostegno dei Verdi e del Partito Maori, ma è stata osteggiata dalle opposizioni che hanno definito la dichiarazione dello stato di emergenza niente più che uno slogan. Bisogna dire che, per quanto la Nuova Zelanda contribuisca solo allo 0,17% delle emissioni globali, rapportata alle dimensioni dell’isola la quantità di CO2 emessa è molto elevata, e colloca  il paese al diciassettesimo posto su 32 Stati OCSE. Dei 43 paesi industrializzati, scrive Robert McLachlan, professore di matematica applicata alla Massey University su The Conversation, la Nuova Zelanda è tra i dodici Stati che hanno visto aumentare le emissioni nette tra il 1990 e il 2018. Forse è davvero arrivato il momento di un cambio di rotto, in ottica futura. ...
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Meteo Cronaca VIDEO: GROENLANDIA, lo SCIOGLIMENTO del GHIACCIAIO in TIME ...

Articolo del 21/11/2020 ore 15:00
Meteo
Cronaca VIDEO: GROENLANDIA, lo SCIOGLIMENTO del GHIACCIAIO in TIME LAPSE è impressionante. Le IMMAGINI Il ghiacciaio di Helheim si sta sciogliendo: il video in timelapse dello studioso Nicolaj Krog Larsen mostra l'incredibile mutamento di uno dei ghiacciai più grandi della Groenlandia. Le immagini nel video qui sopra ...
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Meteo: STRANE BOLLE sulle acque del POLO NORD, gli ESPERTI parlano di GRAVE ...

Articolo del 21/11/2020 ore 6:19
Grave Minaccia per il CLIMA dal POLO NORDContinuano ad arrivare notizie negative dal Polo Nord. Soprattutto a proposito dei ghiacci artici che risentono in particolar modo degli effetti relativi al riscaldamento globale e che per questo faticano a riformarsi. Ma non è l'unico problema: in seguito allo scioglimento del ghiaccio nelle acque artiche si è scoperto un fattore che sta minacciando gravemente il clima.Un numeroso gruppo di ricercatori, provenienti da varie nazioni, sta effettuando studi navigando al largo delle coste siberiane del Mare di Laptev, a bordo della nave russa Akademik Keldysh. Recentemente hanno scoperto che dalle acque artiche, in un raggio di monitoraggio lungo circa 150 chilometri, a ridosso della costa, sta fuoriuscendo del metano, sotto forma di bolle. E’ scattato immediatamente l’allarme in quanto questo tipo di gas, secondo gli scienziati, è la prova degli effetti del riscaldamento globale che, a lungo andare, potrebbero divenire sempre più pericolosi con un ulteriore aumento delle temperature nelle regioni Artiche. Durante la ricerca, il Guardian, prestigioso quotidiano britannico con sede a Londra, è riuscito a contattare l’equipaggio per un'intervista. I ricercatori hanno riferito di aver visto delle nuvole di bolle risalire velocemente da una profondità di circa 300 metri, fino a raggiungere la superficie. Gli esperti, a conclusione delle analisi sull'accaduto, hanno riferito che la ‘rottura’ degli idrati di metano con concentrazioni 400 volte più alte di quelle attese è scaturita dalle temutissime correnti atlantiche le quali, in seguito ai cambiamenti climatici, raggiungono con facilità le alte latitudini. "La scoperta di idrati dei pendii continentali che stanno attivamente rilasciando è molto importante e, finora, inosservata", ha spiegato Igor Semiletov dell’Accademia russa delle Scienze, capo delle missione scientifica. Che ha aggiunto: "È una nuova pagina. Potenzialmente potrebbero esserci serie conseguenze climatiche, ma ci servono ulteriori studi prima di poterlo confermare". Gli studiosi sono molto preoccupati anche per il fatto che sulla terraferma, alle alte latitudini, continua a sciogliersi il permafrost, ossia lo strato di terreno che dovrebbe rimanere perennemente ghiacciato. Si temono quindi seri rischi per il nostro futuro e gli esperti affermano che un continuo riscaldamento globale, atteso anche nei prossimi anni, potrebbe liberare in atmosfera un’enorme quantità di gas, compreso il metano, con disastrose conseguenze per il clima non solo a livello locale, ma anche globale. ...
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