PARAMETRI DI
VALUTAZIONE - I parametri di analisi più importanti che andremo a valutare sono
l’andamento dell’indice ENSO, ossia l’andamento delle temperature superficiali
del settore oceanico-pacifico equatoriale, nonché le possibili ondulazione
prevalenti rispettivamente del getto sub-polare e di quello sub-tropicale.
Dunque,
partendo dal primo parametro, ossia dalla valutazione dell’andamento ENSO,
rileviamo un dato piuttosto importante.
ARRIVA EL NINO - Ciò è deducibile dalla proiezione generica
ensembles, quella, cioè, desunta dal calcolo di diversi centri matematici e da
una loro valutazione d’insieme.
Il dato ensembles, nella prima immagine sopra, evidenzia
tutte le linee di tendenza in area decisamente positiva, con linea media, nel
corso dei mesi estivi, tra 1 e 1,5. Questi numeri, sarebbero i valori termici
positivi verso i quali tenderebbe la temperatura della superficie oceanica del
settore Pacifico equatoriale.
Quindi condizioni di NINO sempre più probabile, per
i mesi estivi, come d'altronde documentato anche dal secondo grafico. Esso esprime la percentuale di probabilità
che possa realizzarsi il fenomeno NINO, rappresentata dallo slancio verticale
dei rettangoli in rosso: probabilità attestata oramai nell'ordine del 60/70%,
quindi piuttosto elevata.
ESTATE CON NINO, MAGGIORI OCCASIONI PER ONDATE DI
CALORE - Insomma, estate 2017 all’insegna del NINO, a cui, statisticamente, sono
associate ondate di calore spesso consistenti.
Si tratterebbe di un NINO
non particolarmente proclamato, come accorso dell’estate 2015, pur tuttavia di
buona consistenza, per cui riteniamo abbastanza probabile che il fronte caldo subtropicale
possa invadere frequentemente il Mediterraneo centrale e l’Italia, portando
ondate di calore importanti. Andiamo a
valutare ora, sulla base delle indicazioni sviluppate dal nostro modello
matematico a lungo termine, le possibili ondulazioni prevalenti dei fronti
sub-polari e sub-tropicali.
DUE RAMI DI
AZIONE DEL GETTO SUB-POLARE, IL PRINCIPALE IN ATLANTICO - Il getto sub-polare,
in particolare, proporrebbe una doppia azione articolata su due diversi rami,
uno principale, l’altro secondario. Il ramo principale si proporrebbe
maggiormente ondulato, nelle simulazioni, sul comparto oceanico orientale.
Ondulazione del Getto, come più o meno espresso nella terza immagine a corredo
dell’articolo. Quindi, saccature depressionarie, spesso anche in isolamento,
più incisive sul comparto oceanico orientale, per intenderci tra le coste
portoghesi e le isole Azzorre. In risposta, il fronte sub-tropicale avrebbe uno
slancio facile e piuttosto frequente dal Nord Africa verso il Mediterraneo un
po’ tutto e, quindi, anche verso i settori centrali, Italia compresa. Questa la
possibile azione barica prevalente sul comparto atlantico-europeo.
IN RISPOSTA,
GETTO SUB-TROPICALE FREQUENTE SUL MEDITERRANEO CENTRALE E SULL’ITALIA - La
conseguenza, sarebbero ondate di caldo magari non molto continue, ma
decisamente sostanziose, nelle quali l’anticiclone infuocato nordafricano,
Caronte, traghetterebbe aria molto calda dal deserto del Sahara, verso anche l’Italia.
Le ondate di caldo più intense potrebbero riguardare le regioni meridionali, ma
un po’ tutto il Paese ne risentirebbe con buona consistenza. E’ da tenere
presente, tuttavia, un’ultima considerazione. Abbiamo parlato, nell'analisi della
possibile evoluzione del Getto sub-polare, di un doppio ramo d’azione.
RAMO SECONDARIO DEL GETTO-SUB-POLARE SUI MERIDIANI CENTRALI - Si prospetta, sempre nelle simulazioni, un possibile ramo secondario del Getto sub-polare, con incidenza minore, ma pur presente, e in azione in prossimità dei meridiani centrali europei. Nella sostanza, la circolazione barica prevalente, descritta nella figura 3, potrebbe essere interrotta, di tanto in tanto, da una circolazione del tipo espressa nella figura 4: improvvise saccature depressionarie, di moderata entità, in azione meridiana, con inserimenti di nuclei instabili dal Nord Europa verso il Mediterraneo centrale e poi in evoluzione verso quello orientale e l’Est Europa. Queste azioni sarebbero di rottura, rispetto alle fasi anticicloniche calde, e potrebbero portare delle brevi fasi di instabilità temporalesca, talora anche accesa su buona parte del nostro territorio.
CONCLUSIONI, L'ESTATE DI CARONTE - In sintesi, una prossima estate
2017 all’insegna di frequenti puntate, sul territorio italiano, dell’anticiclone
Caronte, traghettatore di aria molto calda sahariana, ma di una possibile non
eccessiva continuità di questa azione.
i tanto in tanto, potranno esserci
delle interruzioni temporalesche ad opera di improvvise incursioni di nuclei
instabili di matrice nordeuropea. Seguite le nostre periodiche rubriche sul
lungo termine, per tutti gli ulteriori aggiornamenti sulla prossima estate
italiana.
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