Nelle prossime ore, il bacino del Mediterraneo sarà teatro della formazione di una vasta area di bassa pressione (ciclone): si tratterà di un sistema perturbato particolarmente violento, destinato ad influenzare il tempo su parte dell'italia nei prossimi giorni.
Questa struttura ciclonica trarrà la sua energia da due fattori principali, strettamente collegati tra loro: l'arrivo di masse d’aria fredda provenienti dal Nord Europa e il persistente calore accumulatosi nelle acque superficiali del mare dopo settimane/mesi di caldo anomalo. Il mare, infatti, ha immagazzinato una notevole quantità di calore durante l’Estate, e ora lo rilascia gradualmente nell’atmosfera. Questo calore favorisce l’evaporazione, arricchendo l’aria di umidità.
Sarà proprio questa umidità il “carburante” che rende possibile lo sviluppo di nubi cariche di pioggia, temporali intensi e precipitazioni anche molto abbondanti. L’energia potenziale accumulata sotto forma di vapore acqueo può, se innescata dalle giuste condizioni atmosferiche, dar luogo a fenomeni violenti e improvvisi.
LE ZONE A RISCHIO MALTEMPO ESTREMO
Le prime piogge sono attese sulle due Isole Maggiori già dalle prossime ore. Tuttavia la nostra attenzione si sposta a Mercoledì 15 Ottobre quando questa temibile macchina atmosferica si approfondirà ulteriormente sul mar Tirreno innescando venti molto forti, di tempesta, con raffiche ad oltre 80-90 km/h, specie su Sardegna e Sicilia.
Secondo gli ultimi aggiornamenti il ciclone provocherà un maltempo estremo: si temono violente precipitazioni, anche sotto forma di veri e propri nubifragi: le piogge potrebbero insistere per 3 giorni di fila (anche Giovedì 16 e Venerdì 17 Ottobre) con accumuli che localmente potrebbero risultare da record. Si stima che in sole 72 ore potrebbero cadere fino a 300 mm d'acqua.
Con questi quantitativi di pioggia il rischio di allagamenti è concreto. Non sono da escludere anche locali trombe d'aria (o marine) durante i fenomeni temporaleschi.
Le zone a rischio saranno, in particolare, la Sardegna orientale e, per quanto riguarda Sicilia e Calabria, le province di Trapani, Palermo, Ragusa, Catania, Messina, Reggio Calabria, Catanzaro e Crotone.
I temporali si estenderanno poi anche al resto delle regioni meridionali. Come già capitato nel recente passato (2023, 2024), condizioni di questo tipo possono rivelarsi particolarmente delicate con la possibilità pure di allagamenti e alluvioni lampo.
Il termine alluvione-lampo è diverso da quello di alluvione classica e viene usato per indicare un evento meteo estremo che si verifica a seguito di intensi temporali associati a nubifragi in lento movimento o anche stazionari su piccoli bacini idrici, fiumi, torrenti e perfino ruscelli che prima della pioggia possono essere anche completamente secchi.
Si tratta di un fenomeno molto pericoloso in quanto l'intensità della pioggia è davvero elevata: in un'ora possono accumularsi anche le precipitazioni che normalmente cadrebbero nell'arco di 3 mesi. La durata dell'evento è spesso breve, nell’ordine di qualche ora al massimo e per questo motivo si configura come uno degli eventi più estremi, sia per la violenza stessa dei fenomeni associati, sia perché non concede molto tempo per allertare la popolazione interessata.
TENDENZA SUCCESSIVA: ANCORA MALTEMPO
Il ciclone poi dovrebbe allontanarsi dal nostro Paese regalando maggiori spazi soleggiati dopo questa ondata di maltempo. Tuttavia, già nel corso del prossimo weekend, una nuova perturbazione potrebbe impattare di nuovo sui medeesimi settori (Isole Maggiori e regioni del Sud), provocando ancora maltempo: il rischio è che si possa formare un TLC (Tropical Like Cyclone), cioè un insidioso sistema perturbato dalle caratteristiche tropicali in grado di innescare piogge alluvionali.
Non resta che seguire passo passo l'evoluzione prevista nei prossimi giorni e restare sempre aggiornati.