Meteo: La Nina cambia tutto! Clamorose novità per il prossimo Inverno

Meteo: La Nina cambia tutto! Clamorose novità per il prossimo Inverno

La Niña è pronta a condizionare le condizioni meteo nei prossimi mesi
La Niña cambia tutto. Il fenomeno è confermato per i prossimi mesi e potrebbe cambiare le condizioni meteorologiche con clamorose novità anche in Italia per l'Autunno e l'Inverno.

Un’anomalia a migliaia di chilometri dall’Italia sta per influenzare anche il nostro clima. Si tratta della Niña, un fenomeno atmosferico che prende forma nell’Oceano Pacifico, ma con effetti su scala globale. Anche se sembra lontana, la Niña può modificare profondamente la circolazione atmosferica planetaria, alterando il regime delle piogge, favorendo irruzioni fredde e modificando la posizione di alte e basse pressioni. Conseguenze che, nelle prossime settimane, potremmo avvertire anche in Italia.

LA NINA: COME SI FORMA
La Niña è un fenomeno climatico che rientra nel ciclo ENSO (El Niño-Southern Oscillation), insieme al suo opposto El Niño e alla fase neutra. Si manifesta con un raffreddamento anomalo delle acque superficiali del Pacifico equatoriale centrale e orientale, spesso accompagnato da un'intensificazione degli alisei (i venti che soffiano da est verso ovest lungo l’equatore). Queste variazioni termiche e atmosferiche, pur localizzate nell’area tropicale del Pacifico, influenzano profondamente la circolazione atmosferica globale, modificando le traiettorie delle correnti a getto e alterando i regimi di precipitazione e temperatura in diverse aree del pianeta.
Secondo gli ultimi aggiornamenti della NOAA, l’agenzia statunitense che si occupa di dinamiche oceaniche ed atmosferiche, le acque superficiali dell’Oceano Pacifico si stanno raffreddando rapidamente e quindi la Niña è ormai confermata per i prossimi mesi di Novembre, Dicembre e Gennaio. La mappa qui sotto mostra bene l'anomalia fredda (rettangolo) proprio in pieno Oceano Pacifico.

Anomalia termica sull'Oceano Pacifico. Acque più fredde del normale
LA NINA CAMBIA TUTTO
La Niña cambia tutto. Quando le acque superficiali del Pacifico equatoriale si raffreddano, come avviene durante questo fenomeno, si innescano cambiamenti atmosferici capaci di alterare i modelli climatici su scala mondiale. Nel Sud-Est asiatico, questa anomalia intensifica i monsoni, portando piogge abbondanti e spesso alluvioni devastanti. Simili aumenti delle precipitazioni si osservano anche in alcune zone dell’Africa, del Brasile e dell’Australia, con impatti rilevanti sull’agricoltura e sugli ecosistemi locali. Ma è soprattutto nel Nord America che gli effetti si fanno sentire in modo più marcato: gli Inverni tendono a essere più lunghi, freddi e umidi, con frequenti nevicate soprattutto nelle regioni del Midwest e del Nord-Est degli Stati Uniti. Questo accade perché il raffreddamento delle acque nel Pacifico modifica la circolazione atmosferica, influenzando le correnti a getto che trasportano aria fredda verso sud. Un altro aspetto significativo è l’influenza sulla stagione degli Uragani nell’Atlantico. La Niña indebolisce i venti in quota che normalmente frenano lo sviluppo delle tempeste tropicali, creando condizioni più favorevoli alla loro formazione e intensificazione.

INVERNO 2025/2026: CLAMOROSE NOVITA'
La Niña influenza anche il clima europeo, seppure in modo meno diretto ma comunque significativo. Pur trovandosi lontano dal cuore del fenomeno nel Pacifico, il Vecchio Continente sente le ripercussioni attraverso la modifica delle correnti a getto e della circolazione atmosferica globale. Questo può tradursi in Inverni più rigidi e instabili, specialmente nell’Europa centro-settentrionale e nell’area mediterranea. Diversi studi indicano un aumento delle probabilità di irruzioni fredde, dovute allo spostamento verso sud della corrente a getto polare, con conseguente maggiore variabilità stagionale.
In pratica, La Niña non è il solo fattore che determina il clima europeo, ma può amplificare condizioni di freddo intenso o di maltempo marcato. Nel Mediterraneo, per esempio, questo può favorire la formazione di cicloni particolarmente intensi già nei mesi di Novembre e Dicembre, aumentando il rischio di eventi estremi. Di fatto il rischio è quello di avere un'amplificazione della variabilità stagionale, favorendo l'alternanza tra fasi miti e instabili, con un aumento della frequenza di afflussi artici sull'Europa occidentale e sul bacino del Mediterraneo. Da valutare nei prossimi mesi anche gli effetti della Niña sul Vortice Polare e l'insorgenza di eventi di riscaldamento stratosferico improvviso, condizioni che potrebbero portare a irruzioni di aria gelida dall'Artico verso l'Europa centrale e meridionale, con temperature significativamente sotto la media stagionale.
In conclusione, il ritorno de La Niña può provocare clamorose novità per la stagione autunno-invernale 2025/2026. Sebbene le sue influenze sull’Europa e sull’Italia siano meno dirette rispetto a quanto avviene in America o in Asia, l’interazione con altri elementi del sistema climatico globale potrebbe comunque accentuare fasi fredde e instabili, soprattutto nei mesi invernali.

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