Data la distanza temporale ancora molto elevata (mancano ancora un paio di mesi) dobbiamo affidarci ai principali indici atmosferici a scala emisferica e alle proiezioni a lungo termine che forniscono uno sguardo generale su temperature e precipitazioni.
Ebbene, partendo da Dicembre, dalle elaborazioni modellistiche appare evidente un'anomalia nel campo della pressione sull'Oceano Atlantico. Ciò favorirebbe la discesa di fronti perturbati pronti ad investire l'Italia, con la conseguenza di un surplus di precipitazioni.
Il campo delle temperature prevede anomalie positive, quindi valori oltre la media: per questo motivo, al momento, è lecito ipotizzare nevicate solamente a quote medio/alte (verosimilmente oltre i 1200 metri di quota). Potrebbe tuttavia essere un buon inizio per le località sciistiche alpine, dopo gli ultimi inverni caratterizzati da poche nevicate, soprattutto nella prima parte della stagione.
Per Gennaio 2020 sembra confermarsi questa particolare configurazione emisferica, con un blocco di alta pressione sull'Europa orientale e una falla invece in pieno Oceano Atlantico. Se tale configurazione dovesse essere confermata, anche per il primo mese del prossimo anno non dovrebbero mancare gli apporti più umidi atlantici e quindi la neve potrebbe tornare a cadere copiosa sulle nostre montagne.Con questo tipo di correnti e un flusso occidentale maggiormente ingerente, le temperature risulterebbero ancora oltre le medie del periodo.
Infine dando uno sguardo alla seconda parte dell'inverno, risulterà fondamentale il comportamento del vortice polare che, proprio tra Febbraio e Marzo, potrebbe andare letteralmente in frantumi, inviando masse d'aria gelide direttamente dal Polo Nord fin sul Mediterraneo e dunque anche sull'Italia, con il gelo, e anche qualche nevicata, che potrebbero tornare fino a bassa quota o anche in pianura.