Gli ultimi aggiornamenti hanno confermato la discesa di una vasta area di bassa pressione (tempesta) dal Nord Europa, sospinta da masse d'aria di origine polare. Queste correnti irromperanno sui nostri mari proprio nel corso di Giovedì 23 Ottobre, favorendo la formazione di un secondo minimo depressionario sul mar Ligure. Nel suo incedere il vortice richiamerà a sé venti miti da sud (Scirocco e Libeccio) i quali, attraversando tutto il bacino del Mediterraneo, si caricheranno di umidità fornendo così il carburante necessario per la genesi di eventi meteo estremi.
IMPATTO DEL CICLONE SULL'ITALIA: ONDATA DI MALTEMPO
Prepariamoci dunque ad un'intensa ondata di maltempo di stampo autunnale. Le aree più esposte saranno il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, la Liguria e la Toscana.
Vista la tanta energia potenziale in gioco (mari ancora caldi e tanta umidità nei bassi strati), saranno possibili eventi meteo estremi, come per esempio i temibili temporali autorigeneranti specie su Liguria e alta Toscana. Si tratta di fenomeni particolarmente pericolosi in quanto possono persistere sulle stesse zone per molte ore, scaricando al suolo enormi quantità di pioggia. Sono sistemi atmosferici che si sviluppano in presenza di forti convergenze tra masse d’aria diverse, come nel caso di venti di Libeccio che risalgono dal mare e correnti più fredde e secche da nord. Il contrasto tra queste due componenti fornisce l’energia necessaria per il mantenimento del fenomeno per tanto tempo.
Secondo gli ultimi aggiornamenti si prevedono precipitazioni molto abbondanti con accumuli che potranno superare localmente i 200 mm (200 litri di acqua per metro quadrato) portando con sé il rischio di criticità idrogeologiche.
Si tratterà di una fase meteo da monitorare molto attentamente: non dimentichiamoci infatti che veniamo da giorni molto piovosi con terreni già saturi e non in grado di assorbire altra acqua.
Con l’arrivo di queste precipitazioni molto intense e concentrate in poche ore il rischio di alluvioni lampo diventa sempre più concreto in particolare lungo i piccoli corsi d’acqua che possono ingrossarsi rapidamente trasformandosi in torrenti in piena capaci di causare danni anche gravi. Non solo, massima attenzione anche sulle zone montuose e collinari dove aumenterà il rischio di frane e colate di fango che possono interessare strade, sentieri e abitazioni. Entro la sera di Giovedì il maltempo raggiungerà pure Lazio, Campania e Calabria dove avremo la possibilità di rovesci temporaleschi.
Da segnalare, inoltre, il ritorno della neve sull'arco alpino, a tratti molto abbondante, con fiocchi dapprima intorno ai 2000 metri di quota, poi in deciso calo verso le sera/notte fin verso i 1400 metri grazie all'afflusso di aria molto fredda in quota.
Insomma, ci troveremo a fare i conti con una pericolosa fase di maltempo. D'altronde come già capitato anche nel recente passato, dopo giorni di temperature fin troppo miti (o addirittura calde) aumenta l'energia potenziale in gioco e di conseguenza il rischio di eventi meteo estremi come grandinate e nubifragi.