Prima una doverosa premessa. Come sempre per questo genere di tendenze ci dobbiamo affidare alle cosiddette previsioni stagionali: un tempo decisamente poco affidabili e mero oggetto di studio e di interesse per curiosi e appassionati, le proiezioni stagionali sono oggi diventate un valido strumento di prognosi scientifica, con decisivi contributi nella valutazione climatica a più lunga scadenza. In Europa leader del settore è il Centro Europeo per la Previsione Meteorologica a Medio termine, ECMWF, di Reading (Regno Unito).
Detto questo cosa ci dobbiamo aspettare in vista dell'Autunno? Come spesso accade nelle settimane di passaggio tra una stagione e l'altra, l'Italia si trova di fatto tra l'incudine e il martello: da una parte abbiamo le fresche e instabili correnti atlantiche che si generano alle latitudini più settentrionali del Vecchio Continente, dall'altra ci sono le roventi masse d'aria africane che tentano ancora di salire verso Nord, attraversando il Mediterraneo e dirigendosi dritte verso il nostro Paese.
Ebbene, secondo gli ultimi aggiornamenti la nuova stagione sarà caratterizzata da temperature ben sopra la media, specie al Centro-Sud e sulle due Isole Maggiori (fino a +2/3°C di anomalia); solo un po' "meno caldo" al Nord, più esposto alle prime perturbazione atlantiche.
Osservate la mappa qui sotto: fa una certa impressione vedere tutta l'Europa colorata in arancione e rosso, a conferma di un sopra media termico atteso su tutti gli Stati. Si conferma dunque il trend volto al riscaldamento in tutte le stagioni, segno evidente di un cambiamento climatico che marcia a grandi passi specie sul bacino del Mediterraneo, con effetti anche sull'Italia.
L'Autunno di qualche decennio fa sembra un lontano ricordo: ormai i mesi di Settembre e Ottobre sono ancora ampiamente sfruttabili per le gite al mare o in montagna.
Ebbene, tutto ciò si traduce in una maggiore energia potenziale in gioco, ovvero in quel carburante necessario per lo sviluppo di fenomeni estremi. E' proprio su questo tema che dovremo stare in guardia.
Massima attenzione tra Ottobre e Novembre per via dei forti contrasti che potrebbero venirsi a creare tra masse d'aria completamente diverse: il grande calore preesistente da una parte e i primi affondi freddi in discesa dal Nord Europa dall'altra. La cronaca del recente passato è ricca, purtroppo, di eventi alluvionali improvvisi in grado di provocare frane, alluvioni lampo e forti temporali.
Da monitorare attentamente saranno le perturbazioni in discesa dal Nord Europa e i cicloni (o Medicane, dall'unione delle parole Mediterranean Hurricane) che potrebbero formarsi sul Mar Mediterraneo e la cui previsione, lo ricordiamo, è possibile solamente a pochi giorni di distanza, specie riguardo al tragitto che compiranno.