Meteo: 26/30 Ottobre, un Anno fa VAIA Travolse il TRIVENETO. Ecco Perché fu Chiamata Così e Cosa Accadde

Meteo: 26/30 Ottobre, un Anno fa VAIA Travolse il TRIVENETO. Ecco Perché fu Chiamata Così e Cosa Accadde

La distruzione dei boschi del Trentino da parte di VAIA

La distruzione dei boschi del Trentino da parte di VAIA
La tempesta VAIA del 26-30 ottobre 2018 è un evento che travolse il TRIVENETO a seguito di una forte perturbazione di origine atlantica che ha portato sulla regione persistenti piogge e fortissimi venti. Vediamo di capire perché fu chiamata così e cosa accadde.

Caddero al suolo in soli tre giorni (27, 28 e 29 ottobre) sulle aree montane del Veneto fino a 715,8 mm di pioggia registrati nella stazione di Soffranco presso Longarone, superando i dati dell’alluvione del 1966 e ben 870 mm a Forni di Sotto sulle Prealpi Carniche in Friuli.
L'alluvione coinvolse alcuni comuni veneti, trentini e friulani, ma anche lombardi. Le zone più colpite furono quelle dell'Agordino, del Cadore, del Feltrino, del Comelico, della Carnia, della Val di Fassa e Val di Fiemme.
Le forti e abbondanti piogge fecero straripare i fiumi Piave e Brenta, mentre, per evitare lo straripamento del fiume Adige, fu aperta la Galleria Adige-Garda. In ambiente montano esondarono diversi torrenti e gli smottamenti furono numerosi.

Il vento di scirocco toccò raffiche di 192 km/h al monte Cesen in Veneto e di 167 km/h al monte Verena, mentre in Carnia furono toccati i 200 km/h e i 170 km/h rispettivamente alla Cima Rest e di Col Gallina (Polcenigo). In Trentino, sul Passo Rolle, il vento raggiunse i 217 km/h. Le fortissime raffiche, paragonabili, secondo l'alpinista Reinhold Messner, a venti che si registrano ordinariamente sul monte Everest, hanno causato la morte di numerosissimi alberi e in diversi casi l'abbattimento di intere foreste. Le zone più colpite dal vento sono state l'Altopiano dei Sette Comuni (soprattutto la Val d'Assa e la Piana di Marcesina), la Val Visdende, l'alto Agordino (Rocca Pietore, Colle Santa Lucia, Caprile e Alleghe), l'area circostante il Lago di Carezza, le Valli di Fassa e di Fiemme (in particolare Paneveggio) e l'Altopiano di Piné, oltre che varie zone della catena del Lagorai.

In particolare proprio a causa dello sradicamento di numerosi alberi lungo le linee elettriche, ma anche a seguito del crollo di piloni, furono registrati fortissimi disagi alla distribuzione di corrente elettrica su tutto il territorio montano del Triveneto. La stima definitiva dei danni in Friuli Venezia Giulia ammontò a 615 milioni di euro. In Veneto (la regione più colpita) i danni furono valutati in circa 2 miliardi, mentre per il Trentino furono sui 250-300 e 85 in Alto Adige. In Lombardia le stime furono di 40 milioni di euro.

Perché la tempesta fu chiamata VAIA?

In Europa infatti esiste la possibilità di pagare per poter dare il proprio nome ad un evento meteorologico: l'Istituto di Meteorologia della Freie Universität di Berlino fin dagli anni '50 del secolo scorso mette a disposizione un nome di donna in modo da assegnarlo in modo casuale a uno specifico evento (aree di alta o bassa pressione). L'evento del 26-30 ottobre 2018 ha casualmente preso il nome della signora Vaia Jakobs, manager di un grande gruppo multinazionale, grazie a un regalo originale fatto dal fratello.

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