Come divulgato da Legambiente, tra le città più inquinate da particolato nel 2022 ci sono infatti Torino e Milano, che con i 98 e 84 giorni di sforamento contro i 35 consentiti, conquistano il podio insieme ad Asti (dove l’allarme smog è risuonato 74 volte). Oltre i limiti anche Modena (75), Padova e Venezia (70), Cremona (67), Treviso (66), Mantova e Rovigo (65), ma anche Roma, in classifica solo per un un giorno in più di sforamento (36 su 35). Alcune città dovranno impegnarsi di più per adeguarsi ai nuovi limiti stabiliti dall’Unione europea, che entreranno ufficialmente in vigore il 1 gennaio 2030. Si tratta di limiti meno rigidi rispetto a quelli dell’Oms che si attesteranno a 20 µg/mc da non superare per il Pm10, 10 µg/mc per il Pm2.5, 20 µg/mc per l’NO2.
Per il Pm10 le città che devono impegnarsi di più sono Torino e Milano (riduzione necessaria del 43%), Cremona (42%), Andria (41%) e Alessandria (40%).
Per il Pm2.5 invece Milano, Cremona, Padova e Vicenza (57%), Bergamo, Piacenza, Alessandria e Torino (55%), Como (52%), Brescia, Asti e Mantova (50%).
Per ultimo, col NO2, allarme per Milano (47%), Torino (46%), Palermo (44%), Como (43%), Catania (41%), Roma (39%), Monza, Genova, Trento e Bolzano (34%).