
In occasione del secondo gol, firmato Lukaku, che ha messo in ghiaccio il match e spalancato le porte al quarto scudetto della storia azzurra, i sismografi hanno rilevato un chiaro segnale sismico. La stazione di monitoraggio di Fuorigrotta, situata a meno di 400 metri dallo Stadio Diego Armando Maradona, ha captato le vibrazioni prodotte dal boato degli spalti, come accade nei piccoli eventi tellurici.
Non si è trattato di un caso isolato. Qualche minuto prima, al momento del gol del vantaggio siglato da McTominay, un altro picco è stato registrato dagli strumenti. Due scosse di gioia, due onde d’urto di entusiasmo che hanno lasciato il segno non solo nei cuori dei tifosi, ma anche nei dati scientifici.
L’Osservatorio Vesuviano, istituzione storica e punto di riferimento per il monitoraggio sismico e vulcanico dell’area, ha spiegato che fenomeni di questo tipo, sebbene curiosi, non sono rari. I sismografi, infatti, non rilevano solo terremoti naturali, ma anche vibrazioni prodotte da eventi umani, come concerti, esplosioni, traffico intenso, boom sonici… o l’esplosione di gioia di un popolo che vive il calcio come un’epopea collettiva.
Il quarto scudetto del Napoli, dunque, ha fatto tremare la terra. Non metaforicamente, ma davvero. E forse non c’è testimonianza più bella e autentica dell’energia che anima questa città e i suoi tifosi.