Le più importanti e memorabili ondate di gelo e neve che hanno colpito l'Italia si sono verificate quasi tutte nel mese di Febbraio: basti ricordare quello del 1929, del 1956, del 1986, del 1991 quando copiose nevicate e freddo fuori stagione investirono numerose regioni italiane.
Con questo articolo desideriamo ricordare il Febbraio del 1929.
SITUAZIONE IN ATMOSFERA - Ci aiuteremo con le due mappe tecniche allegate; la prima con la configurazione barica a circa 5500 metri, la seconda con le temperature a circa 1500 metri.
Nella prima possiamo notare un poderoso anticiclone posizionato tra la Scandinavia e la Russia, che invia lungo i suoi bordi meridionali, masse di aria gelida verso il nostro Paese.
Nel contempo una bassa pressione italica, alimentata dall'aria freddissima, porta maltempo su quasi tutte le regioni.
La seconda mappa ci mostra le temperature: a circa 1500 metri possiamo notare -25°. Ciò significa che a livello di pianura le temperature risultavano sotto lo zero anche di giorno.
NEVE COPIOSA - Cadde per quasi quattro giorni consecutivi al Centro-Nord, accumulando fino a 80/100 cm. Nel dettaglio: 80 cm a Parma, 60 cm a Ferrara, 50 cm a Ravenna, 70 cm ad Ancona ed Udine, ma anche 40 cm a Pistoia, 30-40 cm a Firenze, Livorno, Lucca.
Nevicò anche a Roma.
Il Piave, l'Arno, la laguna veneta si ghiacciarono, tant'è vero che ci si poteva pattinare.
TEMPERATURE POLARI - La neve cadde tra l'11 e il 15 Febbraio, ma tutto il mese fu contrassegnato da temperature sotto la media di quasi 10/15°, nel dettaglio, in Emilia si raggiunsero -27°, a Torino e Milano -15°, -25° a Ravenna e -15° a Trieste.
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