CORONAVIRUS: l'IMMUNITA' di GREGGE non FERMA il COVID-19. Ecco cosa pensano 80 esperti di tutto il MONDO

CORONAVIRUS: l'IMMUNITA' di GREGGE non FERMA il COVID-19. Ecco cosa pensano 80 esperti di tutto il MONDO

Schema dell'immunità di gregge (fonte: Clientano.it)

Schema dell'immunità di gregge (fonte: Clientano.it)

L'immunità di gregge non ferma il coronavirus e lasciarlo correre tra le persone sane è un errore pericoloso, non supportato da alcuna evidenza scientifica. Questo è ciò che sostiene un gruppo di ricercatori, in una lettera aperta pubblicata sulla rivista The Lancet.

Tra i firmatari sono presenti eccellenze di ogni tipo: virologi, epidemiologi, psicologi, psichiatri, politici sanitari e matematici.

"La trasmissione incontrollata nei giovani rischia di portare ad una diffusione importante del virus, con una mortalità in tutti gli stati. [...] Oltre al costo umano, ciò comporterebbe un impatto disastroso sulla forza lavoro, mandando in crisi gli ospedali, anche per le cure di routine. Tra l’altro, definire chi è vulnerabile è decisamente complesso e in alcune aree i cittadini a rischio rappresentano il 30% della cittadinanza. L’isolamento prolungato di ampie fasce di popolazione è praticamente impossibile e altamente immorale".

La principale motivazione di tale scelta è che la protezione da coronavirus dura solo pochi mesi, e per giunta esclusivamente nei soggetti che hanno contratto la malattia in maniera abbastanza seria, mentre per gli asintomatici non sussiste nemmeno tale evidenza. Inoltre, come già anticipato, c’è la possibilità (seppur remota ma non nulla) di re-infezione: si contano 23 casi a livello mondiale.

Gli studiosi hanno altresì affermato che servono misure urgenti e più restrittive, in particolare nei confronti dei soggetti che possono contrarre il COVID-19 severamente: è assolutamente necessario proteggerli, ma al tempo stesso bisogna che i ragazzi (ovvero i principali diffusori del malanno) siano responsabili e diligenti.

Parlando di numeri, si è calcolato che, per essere efficacemente immunizzati, servirebbe almeno il 70% della popolazione contagiata, ma a livello italiano, uno dei paesi più colpiti in Europa, arriviamo all'incirca al 2,5-3%, un valore ovviamente lontanissimo dalla soglia minima: ecco un altro motivo per cui questa strada è totalmente impraticabile.

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