Salute: un nuovo farmaco blocca l'emicrania ancor prima che inizino i sintomi, i dettagli

Salute: un nuovo farmaco blocca l'emicrania ancor prima che inizino i sintomi, i dettagli

Emicrania, colpito il 14% della popolazione adulta mondiale
L’emicrania, la fastidiosissima patologia neurologica cronica che colpisce circa il 14% degli adulti di tutto il mondo, può essere bloccata da un farmaco approvato recentemente negli Stati Uniti.

A confermarlo, così come riportato dal quotidiano Repubblica, è stato un nuovo studio pubblicato su Neurology che ha scoperto il farmaco che potrebbe prevenire la patologia, il cosiddetto ubrogepant.
E’ fondamentale sapere che l’emicrania è preannunciata da una fase prodromica, caratterizzata da sintomi come ipersensibilità ai suoni e alla luce, spossatezza, dolore o irrigidimento localizzato a livello del collo, vertigini e malessere generale. Nei pazienti che sanno riconoscere con una certa precisione questi sintomi, e quindi prevedere l’arrivo di un attacco di emicrania, la fase prodromica rappresenta una finestra terapeutica allettante, perché un trattamento efficace permetterebbe di bloccare sul nascere i sintomi dell’emicrania ancor prima che si presentino realmente, minimizzando così l’impatto della malattia sulla qualità di vita.

Quanto detto, però, deve andare di pari passo con la possibilità di avere a disposizione farmaci a lunga azione, capaci di agire sui meccanismi che alimentano l’emicrania e ben tollerati dai pazienti. Di qui entrano in gioco i gepanti, una classe di molecole di cui fa parte anche ubrogepanti, e che sta arrivando sul mercato proprio in questi anni.

In questo panorama, i gepanti sono una novità relativamente recente”, ha spiegato Fabrizio Vernieri, membro della Società Italiana di Neurologia, Professore di Neurologia e responsabile del centro cefalee del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma. Il professore ha poi aggiunto: “Si tratta di farmaci che agiscono su una molecola coinvolta nell’infiammazione neurologica che sostiene l’emicrania. Ne esistono tre, di cui due, rimegepant e atogepant, approvati anche in Italia. Sono molto interessanti perché si stanno dimostrando efficaci sia per la prevenzione che per il trattamento dell’emicrania acuta, e sono estremamente ben tollerati dai pazienti. E queste loro caratteristiche aprono le porte a nuove strategie terapeutiche di attacco combinato, con un unico farmaco”.

La nuova ricerca ha comunque valutato l’efficacia di un trattamento precoce con ubrogepant. Sono stati coinvolti 518 pazienti emicranici con sintomi prodromici, in grado di riconoscere in anticipo l’arrivo di un attacco di emicrania almeno in un 75% dei casi. I pazienti sono stati divisi in due gruppi, e al primo è stato fatto assumere il farmaco nella fase prodromica del primo attacco di emicrania sperimentato nell’arco di due mesi, e un placebo nel secondo, mentre il secondo gruppo ha ricevuto farmaco e placebo in ordine inverso.
I risultati hanno rivelato che nelle 24 ore seguenti all’assunzione del farmaco, il 68% dei pazienti che aveva ricevuto ubrogepant ha dichiarato che l’emicrania aveva limitato poco, o per nulla, le sue attività quotidiane, contro il 48% di quelli che avevano assunto il placebo. A due ore di distanza dall’assunzione del farmaco, inoltre, i pazienti che avevano assunto il farmaco hanno dimostrato di avere il 73% di probabilità in più di non aver essere stati debilitati in alcun modo dall’emicrania, rispetto a quelli che avevano assunto il placebo.

Insomma, si tratta di una scoperta piuttosto importante che si spera possa estendersi in tutto il mondo e possa guadagnare, con il passare del tempo, sempre più efficacia.

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