
Il motivo della differenza nelle date risale a Giulio Cesare e ha a che fare con una diversità nel calendario: i cattolici e i protestanti usano quello gregoriano, gli ortodossi quello giuliano. Numerose chiese ortodosse, in particolare quelle più legate al patriarcato di Mosca, come quella ucraina, georgiana e bulgara, non accettarono comunque mai il calendario del Papa di Roma, quindi continuarono a festeggiare il Natale tredici giorni dopo la data gregoriana.
In Ucraina la legge per festeggiare due "Natali" era stata votata lo scorso novembre dal Parlamento e poi firmata dal presidente Poroshenko, ed è entrata dunque in vigore in tempo per il Natale del 2017. Introdurre però un nuovo giorno festivo ha portato alla cancellazione di un’altra festività: il 2 maggio, cioè il secondo dei due giorni con cui si celebrava sin dai tempi dell’Unione Sovietica la festa dei lavoratori e delle lavoratrici.
Un passo importante per questa nazione, in quanto si pensa che festeggiare per due volte il Natale contribuirà all’unità cristiana di diverse confessioni e alla migliore comprensione reciproca tra di loro.
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