Tutta colpa di un ciclone presente tra le Isole Britanniche e la Scandinavia che già dalle prossime invierà un nucleo di aria più fredda ed instabile in quota che raggiungerà l'Italia destabilizzando non poco l'atmosfera portando temporali anche molto violenti.
ZONE A RISCHIO DOMENICA 15 GIUGNO
Occhi puntati in particolare tra il pomeriggio e la sera di Domenica 15 Giugno quando è prevista la formazione di temporali particolarmente violenti dapprima sulle Alpi, in estensione poi alle pianure di Piemonte e Lombardia, nonché in Emilia Romagna, con la possibilità di grandinate. Non solo, visto il tipo di configurazione che si verrà a creare non escludiamo l'innesco di temibili supercelle temporalesche; questi sistemi atmosferici sono in grado di scaricare al suolo ingenti quantità d'acqua in pochissimo tempo (fino a 70-80 mm di pioggia) e provocare fortissimi raffiche di vento oltre che a chicchi di grandine fino a 2-3 cm di diametro.
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Visti i forti contrasti termici ed igrometrici che si verrebbero a creare tra il passaggio del nucleo freddo in quota e il caldo umido preesistente non sono da escludere temporali localmente violenti, con elevato rischio di colpi di vento, grandine anche di grosse dimensioni e di nubifragi.
La grandine si forma quando all'interno di una nube temporalesca (cumulonembo) le correnti ascensionali, cioè quelle che soffiano verso l'alto, sono molto intense. La presenza di queste correnti mantiene in sospensione piccole particelle d'acqua le quali, a contatto con l'aria fredda in quota, congelano fino a formare il chicco di grandine. Più le correnti ascendenti sono intense e più il chicco di grandine rimane sospeso in quota aumentando sempre di più la sua dimensione, fino a precipitare nel momento in cui le correnti non sono più in grado di sostenerlo.