La causa di questi eventi particolarmente intensi va ricercata nelle particolari condizioni atmosferiche che vedono lo scontro tra masse d'aria diametralmente opposte: da una parta abbiamo il rovente anticiclone africano, molto umido specie nei bassi strati, dall'altra invece delle correnti più fresche ed instabili in quota in discesa dal Nord Europa.
ZONE A RISCHIO GRANDINE
Nelle prossime ore ci aspettiamo temporali a tratti molto forti e grandinate su Lazio (Roma, Latina e Frosinone), Campania (Napoli e Salerno), Basilicata e Puglia (specie zone interne). Non solo, il fonte temporalesco raggiungerà pure la Sicilia, specie il versante tirrenico, dove non escludiamo il rischio di nubifragi sulle province di Messina, Palermo, Caltanissetta ed Enna. Vista la tantissima energia potenziale in gioco i rovesci temporaleschi potranno persistere sulle stesse zone anche per diverse ore scaricando al suolo ingenti quantità d'acqua che potrebbero provocare dei locali allagamenti o frane sulle zone montuose e collinari.
Le ore più instabili saranno sempre quelle pomeridiane e serali quando, dopo il calore accumulatosi nella prima parte di giornata, si innescheranno focolai temporaleschi. Non solo precipitazioni, questa fase sarà accompagnata da un netto calo delle temperature, in alcune zone anche di 10°C, sufficiente a riportare un clima più gradevole e consono al periodo.
La grandine nasce all’interno dei cumulonembi, le nubi tipiche dei temporali. Le correnti ascensionali al loro interno sollevano gocce d’acqua che, raggiungendo strati molto freddi, si congelano. Se la corrente è intensa, il chicco di grandine resta sospeso più a lungo, aumentando di dimensione. Quando non riesce più a essere sostenuto, cade al suolo.
Dopo ondate di calore così intense come quella appena trascorsa, l'atmosfera accumula una notevole quantità di energia. Questa "benzina" è il carburante ideale per lo sviluppo di fenomeni meteo estremi. Queste particolari configurazioni nel pieno di un'ondata di caldo africano sono note per la loro violenza.