Per rispondere a questa risposta (e tante altre sul clima italiano) è nato dal 2021 il progetto "Indice di vivibilità climatica (IVC)", uno sguardo attento e puntuale delle dinamiche atmosferiche che caratterizzano il nostro Paese. I nostri meteorologi Mattia Gussoni e Lorenzo Tedici, in collaborazione con il quotidiano Corriere della Sera, hanno elaborato i dati ora per ora ottenuti dalla banca dati del Centro Meteo Europeo (ECMWF) e dagli aeroporti (dati METAR) degli ultimi 23 anni, moltiplicati poi per tutte le 108 città capoluogo italiane. In totale sono stati analizzati oltre 380 milioni di dati dal punto di vista bio-meteorologico al fine di individuare le condizioni ottimali, di benessere, di stress o di disagio associate a temperatura, umidità, vento e altri numerosi fattori.
Prima una doverosa premessa. Per escursione termica si intende la differenza tra due temperature registrate in un determinato momento, ovvero della differenza tra la temperatura più alta e quella più bassa segnata in un determinato luogo e in un determinato arco temporale. Per l'Indice di Vivibilità Climatica è stata analizzata la media annuale della differenza tra temperatura massima e minima giornaliera. Più è grande, più aumenta il "disagio".
Infatti, nel caso di escursioni molto ampie "non si sa mai come vestirsi": al mattino fa freddo e ci si copre, poi al pomeriggio con il sole fa molto caldo.
Ebbene nel 2023 la città con la maggior escursione termica è il Sud Sardegna, seguito da Enna e Caltanissetta. Qui sotto possiamo vedere la classifica con le prime 10 posizioni.