Dopo giorni di caldo estremo e la tantissima energia potenziale in gioco il rischio ora è quello delle "supercelle temporalesche". Si tratta di enormi sistemi atmosferici in grado di provocare nubifragi, in casi più rari alluvioni lampo e soprattutto grandine, anche di grosse dimensioni.
ZONE A RISCHIO PER SABATO 5 LUGLIO
Già dalle prossime ore di Sabato 5 Luglio le condizioni meteo sono attese in forte peggioramento al Nord Ovest a causa dell'ingresso di aria più fresca ed instabili in quota. Occhi puntati in particolare su Piemonte (settore Alpino, torinese, biellese, alessandrino, vercellese e astigiano) e Lombardia (varesotto, Brianza, milanese, settore alpino e prealpino) dove sono previsti violenti rovesci temporaleschi. Vista la tanta energia potenziale in gioco e lo scontro tra masse d'aria diverse (aria fresca in quota contro quella umida e calda al suolo) si potranno creare le condizioni ideali per grandinate di grosse dimensioni e locali nubifragi. A causa della stazionarietà dei fenomeni non sono da escludere degli allagamenti e alluvioni lampo sulle zone alpine e prealpine. Col passare delle ore ci aspettiamo temporali pure sul resto dell'arco alpino e sulle zone interne del Centro.
Poi massima attenzione su Domenica 6 Luglio, quando è atteso il passaggio di un secondo fronte temporalesco con rischio di supercelle specie su Piemonte, Liguria di Levante, Lombardia (varesotto, Brianza, milanese, settore alpino e prealpino), Trentino Alto Adige, Veneto orientale e Friuli Venezia Giulia.
Sono alte le probabilità di grandine grossa (fino a 4-5 cm di diametro) associate a forti raffiche di vento fino a 80-90 km/h, chiamate in gergo downburst. Quest'ultimo, definito anche come raffica discendente, è un fenomeno meteorologico che consiste in forti raffiche di vento con moto orizzontale in uscita dal fronte avanzante del temporale. Inoltre, come detto, non si esclude la possibilità di veri e propri nubifragi in grado di provocare improvvise alluvioni lampo specie sui settori alpini e prealpini.
CURIOSITA': COME SI FORMA LA GRANDINE
La grandine nasce all'interno dei cumulonembi, le nubi tipiche dei temporali. Le correnti ascensionali al loro interno sollevano gocce d'acqua che, raggiungendo strati molto freddi, si congelano. Se la corrente è intensa, il chicco di grandine resta sospeso più a lungo, aumentando di dimensione. Quando questo non riesce più a essere sostenuto, cade al suolo.
Dopo ondate di calore così intense come quella appena trascorsa, l'atmosfera accumula una notevole quantità di energia. Questa "benzina" è il carburante ideale per lo sviluppo di fenomeni meteo estremi.