Meteo: ALLUVIONE di PALERMO, non accadeva dal 1790! E' SOLO COLPA dei CAMBIAMENTI CLIMATICI? Ecco la RISPOSTA

Meteo: ALLUVIONE di PALERMO, non accadeva dal 1790! E' SOLO COLPA dei CAMBIAMENTI CLIMATICI? Ecco la RISPOSTA

Alluvione lampo a Palermo

Alluvione lampo a Palermo
Abbiamo ancora tutti negli occhi le terribili immagini della città di Palermo sommersa all'improvviso da un'alluvione lampo con le persone costrette a scappare a nuoto dalle proprie automobili.
Ma cos'è successo dal punto di vista meteorologico nel pomeriggio di mercoledì 15 luglio? Tutta colpa dei cambiamenti climatici e della noncuranza del territorio o è possibile prevedere questi eventi meteo estremi?

Partiamo col dire che l’Italia in queste ultime settimane si è trovata spesso nel bel mezzo del campo di battaglia tra la risalita di masse d’aria calde e umide dall'Africa e la discesa di correnti decisamente più fresche ed instabili dal Nord Europa.
Questo mix micidiale è alla base dei violenti temporali che spesso sfociano in eventi tragici.

Ed è proprio quello che è avvenuto a Palermo quando sul capoluogo si è abbattuto un nubifragio senza precedenti che ha scaricato oltre 130 mm in poco meno di 2 ore, nella parte nord-occidentale della città (valore record dal 1790, da quando cioè si rilevano i dati).
Per rendere l’idea dell'eccezionalità dell’evento basti pensare che nei 3 i mesi estivi (giugno, luglio e agosto) la somma totale delle precipitazioni è di circa 55 mm. Quindi, in pochissimo tempo si è concentrata più del doppio della pioggia che solitamente cade in 3 mesi. Questa enorme quantità d’acqua caduta in poco tempo, su un’area fortemente urbanizzata, ha prodotto allagamenti istantanei, trasformando le principali strade della città siciliana in fiumi in piena sommergendo auto e persone.

Tutta colpa dunque dei cambiamenti climatici in atto?
Dal punto di vista delle configurazioni meteorologiche la situazione era molto complessa, tanto da rendere molto difficile una previsione, sia nel tempo, sia nello spazio, di un fenomeno temporalesco così violento. Da una parte avevamo infatti una profonda area depressionaria che dalla Danimarca si allungava fin sull'Italia, dall'altra un’area di alta pressione di origine subtropicale che richiamava aria calda dall'interno del deserto libico. La Sicilia si è trovata proprio sul confine tra queste due figure diametralmente opposte e di conseguenza si sono attivati fortissimi moti convettivi che hanno generato in pochissimo tempo delle immense celle temporalesche.

Va peraltro precisato che questi eventi si inseriscono certamente nel più ampio quadro dei cambiamenti climatici in atto anche sul nostro Paese. L’aumento generale delle temperature favorisce infatti una maggior evaporazione dell’acqua che si traduce in alti tassi di umidità nell'aria e di conseguenza in un surplus di energia disponibile per la formazioni di violenti temporali.
Stiamo assistendo quindi ad una estremizzazione del clima che, unita a una scarsa cura del territorio (cementificazione selvaggia) porta ad eventi tragici come quello appena occorso alla città di Palermo.

Cosa si può fare per prevenire queste catastrofi?
In queste situazioni diventa di fondamentale importanza la previsione nel brevissimo termine, in inglese definita nowcasting, che può servire a lanciare degli allarmi in modo da avvisare le persone a non mettersi in macchina e ad evitare i luoghi più pericolosi. Successivamente bisogna mettere in pratica delle azioni volte a una riqualificazione urbanistica nel suo complesso, evitando quindi di costruire laddove il rischio idrogeologico è elevato in quanto la natura, prima o poi, i suoi spazi se li riprende sempre.

Mix esplosivo con masse d'aria opposto in grado di generare violenti temporali
Mix esplosivo con masse d'aria opposto in grado di generare violenti temporali
iLMeteo è anche su WhatsApp!
Iscriviti per essere sempre aggiornato.