
Come riportato sul Fatto Quotidiano, a complicare il quadro ci sono abitudini alimentari scorrette, l’aumento dell’obesità e uno stile di vita che porta il nostro corpo in una condizione di infiammazione cronica. Tutti fattori che favoriscono l’insorgenza del diabete, spesso senza sintomi evidenti. E così, milioni di persone convivono con una malattia che, se trascurata, può portare a complicazioni gravi, anche letali.
L’Italia e il diabete: i numeri di un’epidemia silenziosa
Oggi in Italia ci sono circa 3,9 milioni di persone con una diagnosi di diabete, ma gli specialisti stimano che i casi reali siano ben di più. Oltre 3,5 milioni di persone presentano segnali di pre-diabete, una condizione che può facilmente evolvere se non riconosciuta in tempo.
Colpisce soprattutto gli anziani (più di 2,6 milioni di diabetici hanno più di 65 anni) ma non solo. Lo stile di vita moderno sta abbassando l’età media di insorgenza, rendendo la patologia sempre più trasversale. E non è solo un problema sanitario: ogni 46 secondi in Europa si muore per complicanze legate al diabete. Numeri che parlano da soli.
Solo il 30% dei pazienti riceve un'assistenza specialistica
Uno degli aspetti più critici riguarda l’assistenza specialistica, che oggi arriva solo al 30% dei pazienti. Il resto viene seguito solo dal medico di base o, peggio, resta senza un vero percorso di cura. Questo genera disuguaglianze nel trattamento e aumenta il rischio di complicanze.
“Abbiamo bisogno di più team diabetologici, presenti in ogni casa di comunità e in ogni ospedale (spiega il professor Riccardo Bonadonna della Sid) e servono più posti per formare medici specialisti in diabetologia.”
Il diabete costa caro al sistema sanitario
Oltre all’impatto sulla salute dei pazienti, il diabete ha un costo enorme per il Sistema Sanitario Nazionale: si parla di circa 14 miliardi di euro all’anno, pari all’8-10% della spesa sanitaria complessiva. La cosa più preoccupante? Il 75% di questi costi è legato a complicazioni evitabili, se la malattia fosse gestita meglio fin dalle prime fasi.
Panorama Diabete 2025: il futuro della cura è già qui
Proprio di questo si parlerà al congresso nazionale “Panorama Diabete 2025”, in programma dal 18 al 21 maggio a Riccione, dove medici, ricercatori e istituzioni si confronteranno su come migliorare la gestione del diabete in Italia.
Si discuterà di nuove tecnologie per il monitoraggio glicemico, approcci personalizzati per l’obesità, screening del diabete tipo 1, chirurgia bariatrica, terapie cellulari e tanto altro. Ma il congresso porrà anche l’accento sul lato umano della malattia: il 51% dei pazienti vive situazioni di stress, il 18% soffre di depressione lieve e quasi uno su cinque si sente discriminato.
Cosa possiamo fare?
Prevenire è possibile. Serve più informazione, diagnosi precoce, telemedicina, e una maggiore integrazione tra medico di base e specialista. Come sottolinea la professoressa Raffaella Buzzetti, presidente Sid, “è necessario aggiornare la nota 100, semplificare le prescrizioni e introdurre un pacchetto specifico per il monitoraggio del diabete”.
La sfida è chiara: trasformare un approccio reattivo in uno proattivo, capace di intercettare i casi prima che diventino emergenza. Perché il diabete non è solo una questione di zuccheri nel sangue: è una battaglia per la qualità della vita, l’autonomia, e la sostenibilità del nostro sistema sanitario.