Quali sono le più rapide in Italia? Il Corriere della Sera ha mostrato diversi criteri di classificazione: il primo riguarda la percentuale di popolazione che ha ricevuto la prima dose vaccinale, che pertanto ha una discreta protezione e per cui il COVID-19 dovrebbe circolare in maniera Inferiore. Secondo i dati della fondazione GIMBE, il Molise è in testa con il 7,4%, poi seguono Umbria, Lazio e Veneto; la Lombardia è a centro gruppo, mentre fanalini di coda sono Basilicata, Marche e Calabria, quest'ultima con il 4,6% di copertura. Con questa speciale classifica, si nota come non ci siano grandi differenze e che tutte le realtà regionali risultino abbastanza indietro rispetto alla tabella di marcia prefissata.
Se si cambiano i parametri e si analizzano solo le percentuali con il doppio richiamo (quindi coperture effettive e complete), allora la geografia cambia: in testa sale il Friuli-Venezia-Giulia (6,3%), appena sopra il Piemonte, mentre a chiudere sono Sardegna e Calabria (4,1%): pure qui è evidente che nessuna regione abbia un rendimento eccellente e ciascuna più o meno si equivalga.
Un'altra possibilità di analisi espone la percentuale di dosi somministrate rispetto a quelle consegnate: da questo punto di vista, il nostro Paese è molto più avanti e la media nazionale è addirittura all'84% (tenendo conto che si mantengono alcune scorte per la seconda inoculazione). Al comando c'è la Provincia Autonoma di Bolzano con il 94%, ma qualsiasi area geografica rimane sopra il 75% (si veda la tabella allegata).
Infine, l'ultima modalità di giudizio consiste nel considerare la protezione degli over 80, i soggetti più fragili e coloro i quali hanno pagato un dazio altissimo nella pandemia di coronavirus. A guidare il gruppo c'è il Trentino-Alto Adige, con il 49% delle inoculazioni agli anziani, che, come si può vedere, risulta un numero tuttora piuttosto basso, ma esistono esempi, come Sardegna (7,6%) e Toscana (12%), dove si va ancora decisamente a rilento.