Oltre 300 gli interventi effettuati dai vigili del fuoco nelle ultime ore in Emilia-Romagna per far fronte ai danni causati dalle piogge, con la situazione più critica, appunto a Bologna e nella sua città metropolitana. Uno dopo l’altro hanno esondato il Ravone, il Savena, il Navile, lo Zena, mandando sott’acqua buona parte della città. Una notte drammatica, che ha visto anche la perdita di un ragazzo, 20enne, mentre era a bordo dell’auto in Val di Zena, a Botteghino di Zocca. La sua auto è stata travolta dalla piena dello Zena.
Sul tema è stato intervistato dal Corriere della Sera il nostro Meteorologo Mattia Gussoni che ha fatto il punto della situazione.
Da un da un po’ di anni a questa parte, la domanda è drammaticamente sempre la stessa. Tecnicamente,
in questi giorni si è formato un ciclone nel Mediterraneo (sul basso
Tirreno) che sta colpendo l’Italia. E in modo particolare alcune
regioni: l’Emilia Romagna, la Calabria e la Sicilia.
- Un ciclone di forte intensità. A cosa è dovuto?
"Sostanzialmente
alle elevate temperature del Mediterraneo a causa dei cambiamenti climatici in atto che vedono un aumento termico in tutte le stagioni dell'anno con conseguenze appunto anche sulle acque dei nostri mari. Di fatto si è scatenata la tempesta
perfetta: da un lato il mare ancora piuttosto caldo, dall’altra la discesa di
corrente instabile fredda dal nord Europa. Questa combinazione crea le
condizioni ideali per avere celle temporalesche di forte
intensità."
- La situazione più grave è in Emilia Romagna.
"Solo
sulla provincia di Bologna sono cadute in 24 ore dai 150/200 mm di
pioggia, quanta ne cade di solito in due mesi di precipitazioni. La concentrazione di pioggia totalmente anomala ha provocato le ondata di piena, un po' com'è già successo purtroppo negli eventi alluvionali precedenti che hanno colpito l'Emilia Romagna nell'ultimo anno."
- Una Regione che, dicono i dati, è alla quarta alluvione nel giro di 12 mesi. Come si spiega?
"Geograficamente,
l’Emilia Romagna si trova in un punto critico perché ha la barriera
appenninica che le fa da muro proprio alle spalle. È come se le precipitazioni venissero bloccate sempre sulle medesime zone. In termine tecnico si chiama effetto Stau: si genera tutte le volte in cui le correnti atmosferiche impattano perpendicolarmente contro un rilievo. L'aria, costretta a salire lungo il pendio della montagna si raffredderà e tale raffreddamento favorirà prima la saturazione dell'aria, poi la condensazione del vapore acqueo in eccesso. Ne conseguiranno la formazione di nubi e lo sviluppo di precipitazioni spesso molto intense. Alle stesse ragioni sono sottomesse anche Toscana e Liguria."
- Mare molto caldo. L’Italia è particolarmente colpita perché al centro del Mediterraneo? È così. Un mare così caldo per essere ottobre inoltrato ha come effetti meteo quello a cui stiamo assistendo. Fino a 15 anni fa questo non accadeva.
- Effetto dei cambiamenti climatici? Le temperature sempre più elevate di mari (dovute al cambiamento climatico provocato dalle attività dell'uomo) stanno favorendo un aumento delle precipitazioni e degli eventi meteo estremi. Infatti, valori termici sempre più elevati si traducono in una maggiore evaporazione dai mari e dunque in una concentrazione sempre più elevata di umidità nei bassi strati dell'atmosfera, la vera energia potenziale di cui si nutrono tempeste e cicloni.