C’è chi ha scelto di raggiungere parenti o amici per un pranzo in compagnia (9%) e chi invece ha approfittato del ponte per un viaggio o una vacanza (altro 9%). Le attività culturali restano più di nicchia: solo il 2% visiterà musei o mostre. Un 5% si dedicherà ad altro, mentre il 6% è ancora indeciso. E poi c’è un'ampia fetta di italiani, ben il 39% che preferisce la tranquillità della propria casa, magari concedendosi solo una passeggiata nel quartiere.
Ma qualunque sia la scelta, c’è un filo conduttore che unisce tutti: il cibo. E non potrebbe essere altrimenti, in un Paese dove ogni festa ha il suo sapore. Per il 1° maggio, la tradizione vuole fave fresche e pecorino protagonisti assoluti della tavola. Un’usanza che affonda le radici nel Lazio ma che ormai ha conquistato tutta la Penisola, diventando un rito collettivo, quasi simbolico.
Coldiretti racconta come la stagione delle fave sia stata segnata da un clima altalenante, tra piogge e ondate di caldo precoce che ne hanno anticipato la maturazione. Nonostante tutto, la qualità è buona, e le fave sono pronte ad accompagnare i tanti formaggi pecorino che l’Italia sa offrire. Dai grandi classici DOP come il Pecorino Romano, Sardo, Toscano e Siciliano, fino a specialità meno conosciute ma altrettanto ricche di storia: Filiano, Crotonese, Pienza, Carmasciano, Monte Poro, Norcia… ogni regione ha il suo, ogni sapore racconta un territorio.
Così, tra grigliate all’aria aperta, tavolate in campagna, gite improvvisate e gusti autentici, il 1° maggio diventa molto più di un giorno di festa. È un momento in cui l’Italia si riappropria del suo tempo, del suo paesaggio e delle sue tradizioni, celebrando il lavoro… con una pausa ben meritata.