La Pfizer è stata interpellata e ha risposto di essere a conoscenza dello studio israeliano, ma che non è stato individuato nessun nesso causale tra vaccino e infiammazione.
Dallo studio si apprende che sussiste il rischio di miocardite dopo la vaccinazione Pfizer. Nei giorni scorsi, alcune ricerche statunitensi avevano messo in guardia sui rari casi di miocardite emersi in soggetti giovani dopo la seconda dose di vaccini a mRna. "I benefici della vaccinazione anti-Covid" con i vaccini a mRna di Pfizer/BioNTech e di Moderna superano enormemente il raro e possibile rischio di complicanze cardiache, inclusa la miocardite". Lo hanno precisato, in una nota congiunta, l’American Heart Association (Aha) e l’American Stroke Association (Asa) che hanno aggiunto: "Esortiamo vivamente tutti gli adulti e i bambini di età pari o superiore a 12 anni a sottoporsi a vaccinazione anti-Covid non appena possibile, si legge in una nota. Le evidenze continuano a indicare che i vaccini COVID-19 sono efficaci quasi al 100% nel prevenire morti e ricoveri causati dall’infezione da Sars-CoV-2".
Quando compaiono gli effetti di eventuali miocarditi? Entro 4 giorni dalla somministrazione, nei maschi più spesso che nelle femmine e dopo la seconda dose più frequentemente che dopo la prima. I cardiologi comunque rassicurano, confermando appunto che i benefici dell’iniezione-scudo superano di gran lunga i rischi.