
Ma cosa si intende quando si parla di uragano? Quali sono le sue categorie?
Il termine deriva dal caraibico Hurican o Huracan, che significa letteralmente “dio del male“. Si tratta di un ciclone tropicale che si forma nell'Oceano Atlantico, solitamente nell'emisfero Nord, generalmente in Estate o in Autunno. Viene chiamato uragano atlantico perché si riferisce all'intero bacino atlantico che comprende, oltre all'omonimo oceano, anche il Mar dei Caraibi e il Golfo del Messico.
La formazione di qualunque sistema tropicale, dalla più piccola depressione, alla tempesta tropicale, fino all’uragano e al super uragano (Major Hurricane in americano) è causata dalle acque calde delle aree intorno ai tropici. In pratica, più il mare è caldo, più l'aria sopra di esso contiene vapore acqueo che, condensando nelle goccioline delle nubi, rilascia enormi quantità di calore, quello che in fisica viene definito calore latente di condensazione: in parole ancora più semplici quando si formano le goccioline della pioggia partendo da un mare caldo si ha una trasformazione che rilascia tanta energia che a sua volta alimenta lo sviluppo verticale del ciclone fino a sfiorare e a volte superare la tropopausa, oltre i 10 mila metri di quota. Insomma, una colonna altissima di vapore e goccioline.
Questo è il meccanismo principale che alimenta i cicloni tropicali, i quali si dissipano quando toccano terra per mancanza di combustibile (vapore acqueo): da qui anche la definizione ‘Cyclones do not cross the river’; infatti, sulla terraferma c'è molto meno vapore disponibile che sui mari caldi.

Si articola in 5 categorie, che dipendono della velocità del vento e fornisce una misura empirica dell'intensità dei danni che possono essere provocati dallo scatenarsi di un ciclone.
Gli uragani di categoria 5, quella più forte, possono misurare un'intensità del vento di oltre 250 km/h.