Le cause vanno ricercate nel particolare assetto sinottico che andrà a contraddistinguere lo scacchiere europeo all'inizio del mese di Maggio: se da una parte un flusso di correnti atlantiche piuttosto vivace, in grado di pilotare cicloni ricolmi di aria fresca e instabile si proietterà verso il cuore del Vecchio Continente, dall'altra, alle basse latitudini, si affaccerà il famigerato anticiclone africano che potrebbe inviare vampate calde e umide sul bacino del Mediterraneo.
L'Italia, e in particolare le regioni del Centro-Nord, proprio in concomitanza con la festa del Primo Maggio rischiano di trovarsi in una sorta di "zona di convergenza" in cui interagiscono queste importanti figure meteorologiche. Da non sottovalutare i potenziali rischi derivanti da questo configurazione in quanto in questa "terra di nessuno" avvengono i contrasti maggiori e più pericolosi: il calore che si accumula nei bassi strati dell'atmosfera aumenta il rischio di eventi meteo estremi come nubifragi e grandinate.
Insomma, siamo di fronte a due lati della stessa medaglia: all'aumentare del caldo, aumenta anche il rischio di violenti temporali.
Va infine ricordato, che non è assolutamente detto che tutta la giornata risulterà rovinata dalla pioggia, anzi; spesso le precipitazioni in questo periodo dell'anno durano al massimo un'ora o due, prima del ritorno del sole.