Kirk è diventato un grande uragano nell'Atlantico centrale e ora sta impattando sull’Europa come un profondo sistema di bassa pressione in grado di scatenare venti burrascosi, mareggiate e piogge abbondantissime.
Durante il suo picco nei giorni scorsi, Kirk ha prodotto venti con intensità massima di 230 km/h. Sebbene gli uragani atlantici che raggiungono l’Europa siano piuttosto rari, gli esempi storici anche recenti dimostrano che possono avere un impatto significativo sulle condizioni meteorologiche, causando gravi danni materiali e, in alcuni casi, perdite di vite umane.
Solitamente infatti gli uragani si trasformano in tempeste extratropicali a causa delle acque più fredde dell’Atlantico settentrionale, ma possono comunque portare venti distruttivi e piogge intense. Gli eventi più recenti, come Ophelia nel 2017 e Lorenzo nel 2019, hanno mostrato che con il cambiamento climatico, gli uragani potrebbero diventare più frequenti anche in queste aree, rappresentando una nuova sfida per la gestione delle emergenze e l’adattamento climatico in Europa.
Ebbene, secondo gli ultimi aggiornamenti in queste ore l'uragano Kirk, toccando le fredde acque del Nord Atlantico, perderà la sua natura tropicale, trasformandosi in un ciclone extra-tropicale. La traiettoria, appena aggiornata, indica che questo mostro atmosferico sta toccando il Nord della Spagna (Galizia e la costa cantabrica), dove si prevedono piogge torrenziali e raffiche ben superiori ai 150 km/h. L'ex uragano Kirk porterà poi venti intensi e piogge abbondantissime su gran parte dell’Europa centrale, ma soprattutto su Isole Britanniche, Francia e Germania meridionale.