Per poter rispondere a questa domanda dobbiamo affidarci alle cosiddette proiezioni climatiche sul lungo periodo: un tentativo di predire, con molto anticipo, l'andamento meteo a grandi linee su vaste scale areali. Un tempo decisamente poco affidabili, le proiezioni stagionali sono oggi diventate un valido strumento di prognosi scientifica; un po' come accaduto nella previsione fatta nei mesi scorsi per la Primavera dove vi avevamo anticipato un surplus di piogge per Aprile e Maggio.
Ebbene, le anticipazioni per l'Estate fiutano un preciso trend: infatti, secondo gli ultimi aggiornamenti, la prossima stagione sarà caratterizzata da temperature diffusamente oltre la media già entro la fine Giugno in particolare sulle regioni del Centro Sud e le due Isole Maggiori. Discorso leggermente diverso al Nord, maggiormente esposto alle perturbazioni in discesa dal Nord Europa che ancora potrebbero innescare pericolosi break temporaleschi, un po' come sta avvenendo in queste ultime settimane. Questa tendenza sembrerebbe poi voler continuare anche tra Luglio e Agosto quando entreremo nella fase clou dell'Estate. Analizzando la mappa sottostante salta all'occhio l'anomalia termica praticamente su tutta l'Europa meridionale con scarti tra +1,5°C e +2°C, in particolare sul bacino del Mediterraneo, a causa probabilmente di una maggiore ingerenza del famigerato anticiclone africano che potrebbe provocare ondate di caldo con punte massime ben oltre i 35°C. Ultimamente stiamo assistendo ad una sempre maggior ingerenza di masse d'aria provenienti dal deserto del Sahara, le responsabili delle ondate roventi più forti e persistenti anche sul nostro Paese.
E' questa, dunque, una prima preoccupazione per l'inizio dell'Estate, peraltro in linea con gli ultimi anni, durante i quali il problema del cambiamento climatico si sta facendo sempre più evidente e
pressante, anche sull’Italia. Studi recenti confermano che tra gli effetti del clima che cambia troviamo anche un aumento nella frequenza delle ondate di calore.
Secondo un recente studio le temperature sempre più elevate di mari e oceani (dovute al cambiamento climatico provocato dalle attività dell'uomo) stanno favorendo un aumento delle precipitazioni e degli eventi meteo estremi. Infatti, valori termici sempre più elevati si traducono in una maggiore evaporazione dai mari e dunque in una concentrazione sempre più elevata di umidità nei bassi strati dell'atmosfera, la vera energia potenziale di cui si nutrono le celle temporalesche più violente che sempre più di frequente si abbattono sull'Italia.