Violenti temporali hanno già bersagliato Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia con precipitazioni abbondanti e fortissime raffiche di vento.
GRANDINE GROSSA: LE ZONE A RISCHIO
Nelle prossime ore massima attenzione su Romagna e Marche: sono queste le regioni ad elevato rischio di fenomeni meteo estremi. Lo scontro tra masse d'aria diverse (caldo umido preesistente e l'aria fredda ed instabile in quota) causerà la formazione di celle temporalesche violente con pericolo di grandine anche di medie-grandi dimensioni (fino a 3-4 cm di diametro).
Sono attesi anche nubifragi e precipitazioni stazionarie con disagi e rischio di allagamenti, con particolare attenzione sulle province di Rimini e Pesaro. i forti temporali, inoltre, potranno dare origine a raffiche di vento impetuose, anche superiori ai 100 km/h.
PROSSIMI GIORNI: FRONTE TEMPORALESCO VERSO IL CENTRO SUD
Tra Martedì 17 e Mercoledì 18 Giugno, sarà la volta di Marche, Abruzzo, Appennino centro-meridionale, con temporali previsti propagarsi fino alle zone interne di Toscana, Lazio e Campania. Attenzione poi anche all'estremo Sud, specie a Sicilia e Calabria, ma su queste zone soprattutto nel corso di Giovedì 19 Giugno. Le ore più instabili saranno sempre quelle pomeridiane, quando dopo il caldo della prima parte di giornata si innescheranno i temporali.
COME SI FORMA LA GRANDINE
La grandine nasce all’interno dei cumulonembi, le nubi tipiche dei temporali. Le correnti ascensionali al loro interno sollevano gocce d’acqua che, raggiungendo strati molto freddi, si congelano. Se la corrente è intensa, il chicco di grandine resta sospeso più a lungo, aumentando di dimensione. Quando non riesce più a essere sostenuto, cade al suolo.
Dopo ondate di calore così intense come quella appena trascorsa, l'atmosfera accumula una notevole quantità di energia. Questa "benzina" è il carburante ideale per lo sviluppo di fenomeni meteo estremi. Queste particolari configurazioni nel pieno di un'ondata di caldo africano sono note per la loro violenza.